Quante volte hai detto “Non posso, non ci riesco, non ci riuscirò mai”. E quante altre, invece, hai pensato “Sì, posso farcela, ci riesco”.
Le persone spesso rivelano attraverso il loro modo di comunicare, attraverso le parole che utilizzano in cosa credono e di cosa sono convinti. Le nostre convinzioni possono essere limitanti o potenzianti. Scopriamo la differenza e come influiscono nella nostra vita e scelte.
Le nostre convinzioni determinano la nostra identità. Sono le nostre radici. Le convinzioni definiscono chi crediamo, o non crediamo, di essere, cosa crediamo di poter, o non poter, fare.
Possono limitarci, frenarci, ingabbiarci, essere causa di fallimenti (“Non posso”, “È troppo difficile”) oppure possono favorire la nostra felicità, plasmare la nostra crescita, la nostra creatività, il nostro sviluppo personale, il nostro grado di salute e di relazione. Possono essere fonte di una potenza illimitata, di forza e di spinta positiva (“Posso farcela”, “Sono sicuro che…”).
Convinzioni limitanti
Una convinzione limitante ci trasmette un messaggio negativo che facciamo nostro e diamo per vero e certo.
Spesso, queste nostre certezze sono, anche, associate a sensazioni sgradevoli.
A scuola o a casa o qualche amico ti ha mai detto e, spesso ripetuto, che non eri portato, non eri bravo a disegnare, o a risolvere i problemi di matematica o a svolgere i temi di italiano, oppure che eri stonato come una campana o che ballavi come un orso?
A quante di queste affermazioni hai creduto? Quante attività hai così smesso di provare e, poi, abbandonato?
Quanti sono stati i fallimenti, le sofferenze, gli insuccessi ripetuti che ti hanno fatto veramente male e ti hanno convinto di non potere fare, di non essere abbastanza, di non meritare di avere?
Ognuno di noi ha vissuto insuccessi e sofferenze nella propria storia. Le nostre esperienze sono condizionate dalle nostre convinzioni. Se siamo convinti di non sapere fare una determinata cosa, “il nostro comportamento sarà tale da confermare il “fallimento”, magari perché impieghiamo tutta la nostra energia nel provare, oppure ci sabotiamo in qualche modo” (S. Bavister, A.Vickers) trasformando così la nostra credenza in realtà.
Ciò che ci limita, limita anche i nostri risultati, nonostante, allenamento e impegno. Possiamo quindi immaginare le convinzioni limitanti come dei virus, dei virus del pensiero.
Classificazione delle convinzioni limitanti
Si identificare tre tipologie di convinzioni che limitano il nostro agire. Abbiamo convinzioni limitanti a carattere:
- Soggettivo: La parola perché o i suoi sinonimi, spesso indicano l’esistenza di questa tipologia di convinzioni dove “una cosa, causa qualche cos’altro” (per esempio: “non riuscire a correre la maratona perché non ho mai fatto sport”. “Non riesco a parlare in pubblico perché ho paura di non trovare le parole giuste”. “Non mi fido delle persone perché nella mia vita mi hanno sempre imbrogliato.”)
- Universale: Sono convinzioni a cui crediamo come se fossero leggi, condizioni valide per tutti, fin dai tempi dei tempi e che quindi diventano verità assolute.
- Sotto forma di regole: Sono le convinzioni relative al significato che diamo agli eventi, a ciò che riteniamo importante e/o necessario: “se accade questo allora vuol dire quest’altro…, significa che…” Ad esempio: “guardiamo la partita a casa di Federico perché tutte le volte che l’abbiamo vista lì, la Juve ha vinto”; “Non mi ha salutato! Allora vuol dire che è arrabbiata con me”, “Arrivi in ritardo perché non ti interessa di me”.
Convinzioni potenzianti
“Tutti in una certa misura siamo capaci di disegnare, cantare e ballare, anche se ovviamente non bene quanto Michelangelo, Pavarotti e Nureyev”
(S. Bavister, A.Vickers).
Una convinzione potenziante ci trasmette un messaggio positivo. Credenze forti sono alla base di tutti i grandi successi dell’umanità.
La ferma convinzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa.
(Abraham Lincoln)
Martin Luther King, l’uomo che ha dedicato la sua vita al movimento per i diritti civili e ricordato con la sua celebre frase “I have a dream”; lo scienziato Thomas Edison che nei vari modi di inventare la lampadina, vedeva nei fallimenti un’opportunità per capire come non doveva essere fatta; i campioni sportivi Alex Zanardi e Bebe Vio. Nella recente storia il nuotatore Manuel Bortuzzo, rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da una pallottola all’esterno di un pub di Roma, sta condividendo con l’Italia intera, attraverso i social media ed i mass media, il suo modo di reagire. Sta affrontando con forza e ottimismo questa esperienza che, probabilmente, gli ha cambiato la vita ma non i suoi sogni. I suoi sogni sono tutta un’altra storia.
I campioni, in grado di vincere con continuità nel tempo, sono quelli che, oltre ad avere talento e ad allenarsi con impegno, credono fortemente in se stessi alimentando credenze potenzianti.
Le credenze potenzianti ci rafforzano come persone aumentando la nostra sicurezza, la nostra determinazione, il nostro ottimismo. Le credenze potenzianti ci aprono alle opportunità e a nuove possibilità.
“Credere in se stessi è il motore di ogni percorso”
(S. Williams)
Nel nostro nuovo gruppo Facebook #ZEROSCUSE potrai trovare:
Scopri tutti i nostri percorsi online:
Per informazioni su MasterCap, 1° master in Health Coaching ad Alto Potenziale: https://hcmastercap.academy/