SmartFood: la dieta intelligente per una vita più sana e longeva

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smartfood

Smartfood permette di prevenire malattie come il cancro, demenze, malattie cardiovascolari, metaboliche oltre che a combattere i chili di troppo. Scopriamo come.

La Dieta Smart Food è la prima dieta in Europa ad avere la certificazione di un noto istituto di ricerca IEO ( Istituto Oncologico Europeo ) di Milano che si occupa della cura dei tumori, della ricerca scientifica atta a migliorare le metodiche di diagnosi e di cura di ogni forma di tumore.
Fondato nel 1994 annovera tra i suoi fondatori Enrico Cuccia e Umberto Veronesi.

SmartFood: significato

La SmartFood nasce dall’esigenza di individuare strategie per la modulazione dell’alimentazione al fine di ridurre il rischio di malattie croniche e aumentare l’aspettativa di vita.

Si tratta quindi di un progetto di ricerca in Scienza della Nutrizione e Comunicazione e divulgazione scientifica sui fattori protettivi della dieta per un nuovo approccio nutrizionale alla prevenzione. Responsabile del progetto è il Professor Pier Giuseppe Pellicci, Co-Direttore Scientifico IEO e Direttore Scientifico Dipartimento di Oncologia e la Dottoressa Lucilla Titta nutrizionista e ideatrice del progetto Smart.

Questo progetto impegna ricercatori, nutrizionisti, medici in un’unica stessa direzione: selezionare cibi protettivi per la salute e comunicare i risultati della scienza in ambito nutrizionale.

SmartFood mira a promuovere uno stile di vita sano e a fornire strumenti pratici per adattare le informazioni ottenute attraverso la ricerca scientifica alle abitudini alimentari quotidiane dell’individuo.

Fornisce strumenti utile alla popolazione al fine di fargli effettuare scelte salutari e consapevoli: tutto questo in linea con la filosofia con cui una dieta sana può anche essere varia, appetitosa e adatta a ogni fascia di età e di esigenza dietetica.

Dieta SmartFood: cos’è?

La Dieta SmartFood racconta di cibi straordinari.

Nel nostro quotidiano ritroviamo più di 40 alimenti comuni quotidiano come i cachi, le carote viola, i semi oleosi, il cioccolato fondente. Allo stesso tempo sono cibi speciali perché contribuiscono a mantenerci in buona salute e allungano la vita.

Sono cibi smart, brillanti e intelligenti proprio perché la loro azione sul nostro organismo ha dell’incredibile!

Possono proteggere il nostro corpo, a volte “dialogare” con il DNA e addirittura “imbavagliare” i geni dell’invecchiamento.

Tant’è vero che alcune delle loro molecole le smartmolecules potrebbero frenare il declino scritto in ogni cellula, perché mimano gli effetti del digiuno sulla longevità.

Gli ultimi studi effettuati dai ricercatori dello IEO dimostrano che meno calorie si assumono più si vive e si allontanano le malattie della terza età quali cancro, malattie metaboliche, cardiovascolari, neurovegetative

Addirittura con certi cibi che mangiamo è come se non mangiassimo.

colazione abbondan

Smartfood: I 40 cibi intelligenti


Gli Smartfood, gli alimenti intelligenti, potenzialmente allungano la vita. SI tratta di una possibilità, non di un miracolo. Un’ipotesi inseguita dalla scienza, soggetta a verifiche continue.

I 40 cibi e categorie di cibi smart si dividono in due classi:
– i 30 Longevity Smartfood, in grado, secondo ipotesi all’avanguadia, di imitare la restrizione calorica e di influenzare quelle vie genetiche che regolano la durata della vita;
– i 10 Protective Smartfood, brillanti anche loro, perché possiedono sostanze che difendono dai malanni.

I Longevity Smartfood sono 24 (tra parentesi le smartmolecules):

  • arance rosse (antocianine);
  • asparagi (quercetina);
  • bacche di goji (quercetina);
  • cachi (fisetina);
  • capperi (quercetina);
  • cavoli cappuccio rossi (antocianine);
  • ciliegie (antocianine);
  • cioccolato fondente almeno al 70% (quercetina);
  • cipolle (quercetina, se rosse anche antocianine);
  • fagioli neri (antocianine);
  • fichi (antocianine);
  • fragole (antocianine e fisetina);
  • frutti di bosco (antocianine);
  • kale (quercetina, se a foglie verde scuro-viola anche antocianine);
  • lattuga (quercetina, se a foglie rosse anche antocianine);
  • melagrane (antocianine);
  • melanzane (antocianine);
  • mele (fisetina e quercetina, anche antocianine se rosse);
  • patate viola, sia le dolci sia del tipo vitelotte, turchesa o highland burgundy red (antocianine);
  • prugne nere (antocianine);
  • radicchio rosso (antocianine);
  • riso nero (antocianine);
  • semi di chia (quercetina);
  • uva (resveratrolo, anche antocianine se nera, quercetina nell’uvetta).

    I Longevity Smartdrink sono
    :
  • carcadè (antocianine e quercetina);
  • tè verde e nero (resveratrolo).

Quattro le spezie ed erbe aromatiche con abbondanza di smartmolecules:

  • curcuma (curcumina);
  • origano (quercetina);
  • paprika piccante (capsaicina);
  • peperoncino (capsaicina).

I Protective Smartfood sono nove:

  • cereali integrali e derivati, dal riso al farro, dalla pasta al pane;
  • erbe aromatiche e spezie, come basilico, maggiorana e zenzero;
  • frutta a guscio, dalle noci alle mandorle;
  • frutta fresca, di tutti i tipi;
  • legumi, dalle lenticchie ai piselli;
  • olio extravergine d’oliva;
  • oli di semi spremuti a freddo, come quelli di lino e di girasole;
  • semi oleosi, quali semi di canapa e di zucca;
  • verdura.

Il Protective Smartdrink è:


Come si attivano i geni della longevità?

Lo IEO avvalendosi anche di studi di nutragenomica, quindi studiando il Dna, ha trovato che i geni dell’invecchiamento come p66 e Tor, possono essere disattivati da quei geni che invece favoriscono il ciclo vitale, come i Sirt, semplicemente stimolandoli a tavola.

Si perché, i geni sono legati al metabolismo. Dopo i pasti pesanti vengono attivati i geni dell’invecchiamento, richiedendo maggiore energia alle cellule provocano un accumulo di grassi. Con un pasto leggero, invece, si attivano i geni della longevità che sfruttano l’energia disponibile.

Quindi in estate nella nostra tavola devono essere presenti: macedonie di prugne e ciliegie, risotto di asparagi, insalatone di lattuga, radicchio e patate viola, frutta a guscio a colazione e un pezzetto di cioccolato fondente.

Ovviamente i cibi smart sono presenti in quantità anche in inverno: mele, cachi, cavoli, arance.
Basta mangiare prodotti di stagione e controllare le dosi , personalizzate per ogni individuo e per ogni fascia d’età

cesto frutta e verdura

Le fasi della Dieta Intelligente

Questo programma che serve per rimanere in salute si può affrontare in due fasi:

  1. La fase iniziale consiste nell’autovalutazione del proprio corpo (peso, massa grassa e muscolare, test alimentare).
  2. La seconda fase è una guida a introdurre nel proprio stile di vita questi alimenti con le giuste dosi e senza escludere tutti gli altri cibi.

Infatti, un altro fattore che rende questa dieta intelligente è che non prevede alcun tipo di privazione, anzi.
A tavola sono ben accettati anche pane, pasta, proteine animali, dal pesce alle uova dai formaggi alla carne, purchè integrati ad hoc 30 cibi smart e controllati nelle dosi.

Istruzioni per un pasto smart

Un pasto sano dovrebbe essere composto per metà frutta e l’altra metà verdura
Prediligi prodotti freschi e di stagione, variandone il più possibile i colori. Le verdure non rappresentano solo un contorno, ad esempio puoi consumare verdura fresca cruda prima del pasto, oppure aggiungerla ai primi piatti e ai secondi per comporre ricette colorate, salutari, e sazianti. Anche la frutta (fresca, secca, ed essiccata) può rappresentare un ingrediente di ricette dolci e salate, aggiunta ad esempio allo yogurt o alle insalate di verdura

Condimento principe: olio extravergine d’oliva
Prediligi l’utilizzo dell’olio extravergine a crudo. Se utilizzi gli oli di semi acquista quelli spremuti a freddo. Insaporisci i tuoi piatti con semi oleosi, spezie ed erbe aromatiche per arricchire di sapore e di salute il tuo pasto. Diminuisci l’utilizzo del sale.

La varietà è fondamentale anche per le fonti di proteine. Consuma il pesce 3 volte a settimana, in particolare pesce azzurro di piccola taglia è un’importante fonte di grassi essenziali. Altre fonti proteiche da consumare ognuna massimo 2 volte a settimana, possono essere: carne bianca, uova e latticini. Limita il consumo di carne rossa (manzo, maiale, agnello) ed evita i salumi.

Proteine dai vegetali
I legumi rappresentano un’ottima fonte proteica ricca di fibra. 3 volte a settimana uniscili ad una porzione di cereali in piatti unici con calde zuppe.

Cereali derivati integrali dovrebbero essere presenti ad ogni pasto
Prediligi i cereali in chicco come orzo, farro, avena, segale, grano saraceno, quinoa, riso integrale, considerando che una porzione equivale a circa 70-80 grammi. Ogni volta che ti è possibile consuma pane e pasta integrali. Quando acquisti prodotti integrali assicurati che il primo ingrediente della lista sia la farina integrale.Inizio modulo

Conclusione

Dietro a questa visione nutrizionale, non c’è nessun guru, ma un il lavoro di centinaia e centinaia di ricercatori di tutto il mondo che hanno dedicato il loro tempo a sperimentare in laboratorio come alcuni gruppi chimici giungano dal piatto a smontare meccanismi che provocherebbero patologie nefaste.

Una delle scoperte della nutrigenomica su cui si basa la dieta smart food è che i geni dell’invecchiamento (gerontogeni) si attivano dopo pasti abbondanti scatenando processi biologici che a lungo andare portano al decadimento fisico e alla malattia.

Al contrario, è dimostrato dai ricercatori dello IEO che il digiuno mette a tacere i gerontogeni stimolando l’attività dei geni della longevità. Non solo scienza. Ippocrate padre della medicina diceva: “Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”.

Ed i ricercatori dello IEO rispondono: “Ma non possiamo pensare al cibo solo come un farmaco“.

Il cibo dev’essere prima di tutto un piacere. Il gusto, infatti, non va da nessuna parte neanche quando la priorità è quella di cucinare per la salute.
Noi abbiamo una sola vita. Una sola! Il tentativo è di viverla cercando di vivere il più a lungo possibile e al meglio che possiamo.

Pronti ad iniziare la Dieta Smartfood?

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