10 regole per la felicità

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10 regole per la felicità

La felicità è come scalare una montagna. 

Per comprendere questa metafora, però, bisogna fare un passo indietro e chiedersi: Qual è l’essenza che sta dietro il desiderio di scalare una montagna? È forse quel momento magico in cui si sta in cima a osservare il panorama? Quei pochi secondi, sono la motivazione per cui ci si lancia in queste imprese? Oppure, è tutto quello che precede quel momento a rappresentare l’essenza dell’esperienza?

Personalmente, non ho mai scalato una montagna nel vero senso della parola, al suo posto ho corso una maratona.

Credo che il cuore di ogni esperienza risieda sempre nel percorso, non nell’arrivare a destinazione, all’obiettivo o al traguardo.

La ricerca della felicità funziona nello stesso modo: tutti noi puntiamo a un momento di felicità e, proprio come avviene a chi arriva in cima a una montagna o al traguardo di una maratona, quel momento è destinato a svanire in un battito di ciglia.

Arrivi, tagli il traguardo, esulti, la gioia è incontenibile e subito dopo, i riflettori si spengono, la giornata volge al termine e tu ti prepari per un nuovo obiettivo.

La felicità è un percorso, non una destinazione!

Non aspettare di: finire l’università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno.

Madre Teresa di Calcutta diceva:

“Non c’è momento migliore di questo per essere felice.”

“La felicità è un percorso, non una destinazione.

Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se

non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.

Ricordati che la pelle avvizzisce, i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.

Ma l’importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.

Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.

Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.

Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.

Finché sei vivo, sentiti vivo.

Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere”.

La felicità è un viaggio o una meta?

È una domanda che mi sono fatta spesso e che voglio portare alla tua attenzione.

Tu cosa rispondi in merito?

Per molto tempo ho avuto la credenza e insieme la sensazione che attendere che succedesse una certa cosa mi portasse a essere soddisfatta e felice.

Questa visione e modo di pensare, però, ci porta a essere sempre proiettati nel futuro, cioè in attesa che si verifichi una certa condizione per la quale essere finalmente felici.

Ma è davvero così?

Dove è necessario focalizzare la nostra Attenzione, sul viaggio oppure sulla meta finale del nostro obiettivo?

Il punto dolente è che se non siamo pienamente consapevoli di ciò che desideriamo veramente e non abbiamo chiaro dove vogliamo arrivare, ci comporteremo come se questa fosse la giusta via da seguire, senza accorgerci che ciò che pensavamo ci avrebbe resi felici è già stato sostituito dalla mancanza di qualcos’altro di nuovo.

Seguimi nel ragionamento, proviamo a riflettere un attimo insieme.

Se non riesco a essere felice oggi, adesso, in questo preciso istante e con ciò che ho, cosa ti fa pensare di poterlo essere quando raggiungerai quel qualcosa che ancora ti manca?

Porta ora la tua mente per un attimo nel passato, quante volte hai pensato

Potrò essere felice solo quando …”.

E dopo cos’è successo? Semplice, ti dico come è andata a me: per diversi e lunghi anni della mia vita, nonostante abbia raggiunto quel traguardo, obiettivi e molti altri ancora, subito dopo stavo ancora cercando la felicità.

Ho usato il verbo al passato perché oggi non la cerco più.

crea il tuo nuovo inizio

Come vedi c’è qualcosa di sbagliato nel nostro modo di ricercarla.

Ricorda che la felicità è un modo di viaggiare, non una destinazione

Questa frase di Roy Goodman, da un editoriale del 20 marzo 2012,  si addice perfettamente:

“All’Università di Aristan, non c’è una meta definitiva, le passioni possono essere infinite, così come i relativi insegnamenti. La sensazione, quando inizia una lezione è quella che si prova salendo su un autobus per affrontare un’escursione in un territorio sconosciuto e affascinante. Ogni docente è una guida eccezionale che tiene i viaggiatori a bocca aperta trattando la propria materia in modo originale, creativo, a volte eccentrico, spesso geniale, qualche volta volutamente strambo, ma mai banale. Non c’è necessariamente una conclusione, il titolo che si consegue è un accessorio senza valore materiale, non si acquisisce alcuna competenza specifica. Ma, soprattutto, non si apprendono verità; si impara anzi a capire che ogni realtà ha infinite sfaccettature, che la si può guardare da punti di vista diversi e che a volte diamo per scontato ciò che scontato non è. Il senso di Aristan è soprattutto questo: imparare a viaggiare, a curare le proprie passioni e a condividerle con gli altri per rifuggire da una vita di grigiore e di routine. È il modo di viaggiare che può riservare le migliori sorprese e momenti di felicità”.

Oppure ancora:

“La felicità non è un dono, ma una risorsa, un talento, una capacità da allenare e nutrire ogni giorno”.

(Andrea Pala)

In che modo puoi nutrire la felicità?

Ecco alcuni preziosi consigli da applicare, tutti i giorni:

10 regole per coltivare la felicità

  1. Sii buono con te stesso L’eccessiva autocritica è dannosa e non ti porta da nessuna parte. Circondati di persone positive che ti supportino.
  2. Perdonati gli errori. Accogli ogni cosa che accade come un dono, come qualcosa che arriva per dare un messaggio. Tutto ciò che accade è per il tuo bene. Per crescere è necessario agire e quindi anche sbagliare.
  3. Dialogo interno positivo. Quando parli con te stesso, usa parole positive che ti diano carica ed energia. Trasformati nel coach di te stesso, lascia andare il giudizio e sii compassionevole.
  4. Alimentazione. Prepara il cibo con amore. Sceglilo con cura secondo il tuo gusto tra alimenti freschi, naturali, sani e genuini. Focalizza le tue energie sulla cura del tuo corpo.
  5. Ambiente esterno. Tieni in ordine la tua stanza e prenditi cura della tua casa. Un ambiente organizzato ed esteticamente gradevole avrà sicuramente un’influenza benefica sulla psiche. Non è necessario ristrutturare casa, basta semplicemente metterla in ordine e riorganizzare le cose che creano disordine, sporcizia e che sono superflue.
  6. Sposati. Fai una promessa di matrimonio e stringi un’alleanza, promettiti di amarti e prenderti cura di te stessa. Sposa la bella persona che vive in te.
  7. Regali. Acquista solo le cose che ti piacciono davvero, a “pancia” … non qualcosa che serva per accontentare gli occhi. Non cadere nella trappola: non è una questione di costo, bensì di un bisogno ancestrale di sicurezza interiore.
  8. Formazione, crescita personale. Investi tempo ed energie nell’acquisire nuove abilità, strumenti e competenze utili, sia nella vita quotidiana che nel mondo del lavoro. Se senti il desiderio di fare un corso di cucina, di yoga o iscriverti in palestra, o ancora partecipare a un evento o corso di marketing o formazione, regalati questa “coccola” e osserva cosa accade: farai una nuova esperienza diretta dettata dalle tue reali passioni e acquisirai più velocemente nuove conoscenze e abilità.
  9. Meditazione. Trova del tempo per praticare regolarmente la respirazione profonda e diaframmatica, impara nuove tecniche di rilassamento muscolare e/o meditazione. Queste pratiche ti aiuteranno a connetterti con te stesso, a fare chiarezza rallentando i pensieri e a comprendere i tuoi reali bisogni.
  10. Evita il sovraccarico. Ascolta i sintomi del corpo, i pensieri della mente e le sensazioni del cuore, ricorda: il tuo intuito non sbaglia mai.

La nostra vita e il nostro tempo hanno un grande valore.

Non sprechiamolo nel gratificare gli altri a discapito della presa in carico e della gratificazione verso noi stessi.

Il mio corpo ed io siamo le persone più importanti con le quali passare tutta la vita su questo pianeta.

La felicità non arriva da sola: va costruita giorno dopo giorno!

La convinzione che la felicità sia soltanto un dono di “pochi e fortunati eletti” è una visione limitante che chiama in causa il giudizio e porta a insoddisfazione, frustrazione, invidia e tristezza.

Una volta capito che la felicità è una scelta, uno stile di vita, non resta che iniziare e agire per il meglio nella direzione dei tuoi sogni, desideri e ambizioni.

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