L’abbraccio spontaneo di un bambino ti sorprende e coinvolge. Sai perché?
Perché l’abbraccio è tra i comportamenti più potenti. È il gesto con il quale vengono trasmesse più emozioni, capace di attivare endorfine ed adrenalina, di quietare gli animi e di mettere in connessione le menti.
Abbracciare ed essere abbracciati è uno dei doni più grandi che possiamo ricevere o dare.
Non trattenete l’abbraccio. Abbracciare i vostri bambini significa educarli ad essere degli adulti in grado di “abbracciare” l’altro. Non solo fisicamente, ma anche con il cuore.
L’abbraccio stimola l’attività sensoriale del bambino donandogli un senso di protezione e l’innalzamento dell’autostima. Il bambino abbracciato soddisfa il suo bisogno di essere amato e di essere protetto mentre il genitore che lo tiene tra le braccia appaga i suoi bisogni di creare e di dare protezione.
Il tocco magico: imparare a dare e ricevere
Vediamo in dettaglio come far nascere e come stabilire questo “tocco magico” nei neonati fino ad arrivare ai bambini più grandi.
Bonding, il contatto di pelle mamma-bambino nei primissimi istanti di vita
Il bonding, dall’inglese to bond significa attaccare, vincolare, ed è in uso anche in Italia da alcuni decenni. È un termine con il quale si definisce il legame tra genitori e figli nei primissimi momenti di vita del bambino. Il contatto con la madre avviene subito dopo il parto, il piccolo viene appoggiato sul seno della madre prima ancora di essere lavato. È un semplice gesto che segna l’inizio di un legame che durerà tutta la vita.
La tecnica nasce in USA negli anni Ottanta. È un meccanismo naturale che sfrutta il momento magico dei primi istanti di vita del bambino per consolidare il rapporto con la madre. Come accade nel regno animale dove la madre inizia subito a curare il suo cucciolo ripulendolo, toccandolo senza affidarlo ad altri, anche la madre abbraccia il suo piccolo prima di affidarlo alle cure di altri.
Perché parliamo di momento magico?
Perché è in assoluto il suo primo contatto con il mondo. Per questo motivo il bambino è molto recettivo a ciò che succede intorno a lui. È in uno stato di allerta in cui registra le voci ed i contatti. È in questi primi istanti di vita che si instaura il legame. Nei primi sessanta minuti non ha bisogno di nulla se non di ‘sentire fisicamente’ la madre. In questo momento di intimità senza filtri sia nel bambino che nella madre vengono attivati una serie di recettori e ormoni quali:
- Ossitocina : si innalza nella madre il senso di accudimento.
- Endorfine: in entrambi si propaga un senso di benessere profondo sia fisico che mentale.
- Prolattina: stimola la produzione del latte.
- Adrenalina materna e fetale: sprigiona energie nascoste dopo un momento di forte stress come quello del travaglio.
Bambini “toccati”, bambini sicuri
Dopo la nascita, quando il nostro bambino vivrà i primi mesi e poi il primo anno, continuiamo ad avere contatti, ad abbracciarlo e baciarlo. Continuiamo a prenderci cura di quel corpicino con le nostre mani. È il nostro canale preferenziale quello scelto dalla natura. È il più efficace e diretto per farlo sentire amato.
Il massaggio infantile
Esistono molti corsi per neomamme e papà dove insegnano le tecniche di massaggio su bambini piccoli e sono molto efficaci. Consistono in un ciclo di movimenti e carezze che partendo dagli arti inferiori arrivano a massaggiare tutto il corpo fino al capo del piccolo.
Per rendere magico questo momento di contatto e benessere mettiamo della musica rilassante sottofondo mentre massaggiamo il nostro piccolo con olio di mandorle. Perdersi nel benessere con il figlio significa fermarsi un attimo rispetto alle frenesie quotidiane. Significa prendersi del tempo di qualità.
Possiamo farla diventare una routine. Ad esempio, dopo il bagnetto con un asciugamano sul lettone e dopo aver bene riscaldato l’ambiente, massaggiate il vostro bambino.
La prima pioniera del massaggio infantile, fu Vimala McClure, americana, che dopo un’esperienza in India decise di portare in Occidente le tecniche di massaggio usate lì. Negli anni ’70, con l’esperienza del primo figlio, integrò tali tecniche con altre provenienti dalla Svezia. Aggiunse una sequenza per combattere le coliche detta “I LOVE YOU”. Si tratta di una serie di movimenti sul pancino del bambino che lo aiutano a superare i dolori.
Vimala McClure rimarca più volte che i benefici dei massaggi sono sia per il bambino che per il genitore perché aumenta nell’adulto il senso di respons-abilità, della capacità cioè di dare risposte ad un bisogno e di prendersi cura.
Il massaggio è curativo: offre a noi genitori una corsia preferenziale per entrare in contatto con l’altro senza le parole, ma solo con il contatto magico “pelle a pelle”.
E quando un figlio cresce?
Continuiamo ad abbracciarlo. In particolare, nell’adolescenza quando arriveranno le crisi cerchiamo un momento speciale durante il giorno. Mentre è impegnato nei compiti permettiamoci una carezza, un tocco leggero sulla spalla. Facciamolo sentire protetto, lo stesso bisogno che sentiva da bambino è ancora vivo ma con una modalità differente. Facciamogli sentire che ci siamo e siamo fieri di lui/lei.
Un bambino abbracciato, coccolato, massaggiato sarà un bambino che si sentirà voluto e potrà essere un adulto sicuro di sé, in grado di amare ed accogliere se stesso e gli altri.
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