L’allenamento funzionale: a chi si rivolge e a cosa serve

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donna che si allena

In che modo una tipologia di allenamento risulta essere funzionale? E cosa significa?

Ultimamente nelle palestre italiane si sente sempre più spesso parlare di allenamento funzionale. Aumentano, anche, le aree dedicate a questa tipologia di allenamento.

A dettar legge non ci sono più i classici macchinari isotonici. Oggi viene creato un ambiente adatto dove poter fare esercizi a corpo libero e/o con l’ausilio di semplici attrezzi come ad esempio la fitball, le palle mediche, le corde per l’allenamento in sospensione, i kettlebell, le clave, e chi più ne ha più ne metta.

Ma cosa significa concretamente la parola Funzionale?

Andando a ricercarne il significato sul vocabolario della lingua italiana ci si imbatte in molte definizioni. La più congeniale al contesto dell’allenamento è quella data dal vocabolario Treccani:

“che risponde o tende a rispondere alla funzione cui è assegnato, in cui i singoli elementi vengono costruiti in modo da presentare la maggiore comodità ed il miglior sfruttamento dello spazio”.

Da qui si evince che l’allenamento funzionale, o come viene anche chiamato oggi Functional Training, altri non è che un’attività fisica che rispecchia appieno i gesti della vita quotidiana.

Questo allenamento ci porta ad eseguire dei movimenti semplici e naturali, realizzati grazie alla contrazione sinergica di più gruppi muscolari.

Uomo che si allena con i kettebell

Allenamento funzionale e corpo

Scopo di tale allenamento è di plasmare al meglio il corpo, rendendolo armonico e forte, tramite esercizi che richiamano le funzioni di base per cui è stato creato.

Nella vita di tutti i giorni, il corpo non eseguirà mai quei movimenti nei quali si avrebbe l’isolamento muscolare tipico della sala attrezzi.

Qualsiasi attività noi facessimo (dal camminare all’alzare una busta della spesa, passando per la salita di una scala fino ad arrivare al gesto del salto) è resa possibile grazie alla totale collaborazione che un muscolo avrà con un altro.

Questo è possibile grazie a quella che in anatomia viene chiamata fascia. La fascia altri non è che una struttura di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture e permettendo ad altre di scivolare delicatamente fra loro.

Tutto ciò dimostra che il nostro corpo è nato per muoversi, che sia per eseguire gesti semplici o meno, ogni sua parte concorrerà efficacemente affinché questo avvenga.

Allenamento a 360°

Parliamo di movimenti multi articolari svolti su piani e assi differenti, di movimenti globali. L’allenamento funzionale è un allenamento a 360 gradi nel quale non viene richiesta solo una caratteristica, e dove non c’è richiesta di specificità.

Per effettuare dei movimenti funzionali bisogna essere forti e reattivi, agili, veloci e coordinati, e più ci si allenerà con questo metodo, più si acquisiranno dei nuovi schemi motori, per l’appunto, più funzionali.

Quest’ultimo aspetto inoltre giustifica il fatto che la progressione risulta essere alla base di questa particolare disciplina sportiva.

Grazie a queste sue peculiarità è in grado di condizionare anche la muscolatura profonda, aumentando di conseguenza la mobilità e la stabilità delle nostre articolazioni, risultando quindi nettamente differente dal classico lavoro analitico che siamo stati abituati a svolgere fino a oggi.

Condizionare continuamente la muscolatura profonda fa sì che la stragrande maggioranza degli infortuni vengano evitati e, di conseguenza, permette ai tendini e alle articolazioni di divenire sempre più forti e resistenti col passare del tempo.

Inoltre più l’esercizio nel quale ci imbatteremo sarà effettuato in condizioni di instabilità, più i nostri muscoli profondi dovranno adattarsi a creare una condizione di maggior stabilità ed equilibrio.

È da questo concetto base dato dalla stabilità che si è venuto a delineare, col passare del tempo, un termine molto utilizzato in questa disciplina, ovvero quello del Core Training.

Esso si riferisce al potenziamento dei muscoli profondi del tronco (addominali e gran dorsali), delle gambe (quadricipiti) e del bacino (glutei), al fine di ottimizzare qualsiasi gesto che richieda maggior stabilità. Il core è definibile come centro, ed è proprio dal centro del nostro corpo che parte ogni sorta di movimento.

Con un nucleo corporeo sempre più forte e stabile ogni esercizio effettuato risulterà essere più diretto ed efficace, dal semplice atto di salire su di uno sgabello all’esecuzione di un gesto tecnico specifico di una determinata disciplina.

donna che si allena con la fune

A questo punto risulta di fondamentale importanza specificare che, quanto appena detto, è realizzabile solo e soltanto se ogni movimento sia effettuato nel rispetto degli assetti posturali e delle curve fisiologiche della spina dorsale.

Oltre ad avere il compito di sostenerci, la nostra colonna vertebrale assolve altre importanti funzioni, e su tutte in particolar modo due sono degne di nota. Una è quella di proteggere il midollo spinale affinché quest’ultimo non subisca gravi danni, evitando così infortuni di tipo neurologico; l’altra invece è strettamente legata al movimento vero e proprio, la quale ci permette di muovere la testa nello spazio, di piegare il corpo in avanti, di estenderlo, di fletterlo e di ruotarlo.

È, quindi, facilmente intuibile che avere un controllo pressoché perfetto, se non quasi maniacale della propria postura durante un allenamento è di basilare importanza. Imparare quindi a effettuare gesti muscolari, e non articolari, renderà ogni sessione di allenamento sicura, piacevole e adattabile a chiunque, dall’atleta esperto a quello amatoriale.

Ora siamo finalmente in grado di riuscire a rispondere in maniera esaustiva alle domande poste in precedenza: il Functional Training è accessibile a chiunque voglia praticarlo, a patto che sia effettuato ed eseguito nel giusto assetto posturale, ed è funzionale quindi a tutto il sistema corpo in quanto ne migliora notevolmente le proprie capacità motorie.

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