Uno starnuto, poi un altro, il naso comincia a colare, gli occhi lacrimano e pensi sarà raffreddore o allergia? Scopiamo la differenza e come difenderci
Cos’è l’allergia?
Si può definire l’allergia come una “risposta” eccessiva da parte del sistema immunitario al contatto o inalazione di sostanze esterne che l’organismo “considera” dannose. In questo caso prendono il nome di allergeni.
Cosa può causare un’allergia
I maggiori fattori scatenanti dell’eccessiva ed anomala risposta immunitaria possono essere nell’aria (pollini o peli di animali, polvere contenenti acari, muffe); in alcuni alimenti (crostacei, uova, latte, arachidi); possono essere rappresentati da punture di insetti (api, vespe, zecche, ecc.); farmaci; sostanze che a contatto con la pelle provocano irritazioni (lattice, nichel, ecc.).
Tutti possono essere allergici a qualcosa?
Le statistiche non sono sempre precise e concordi nel dare risposte in tal senso. In Italia circa il 10-12% della popolazione è affetta da qualche allergia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) tuttavia ha lanciato un allarme preoccupante in uno degli suoi ultimi congressi, parlando di un aumento significativo di tali disturbi e affermando che circa il 40% della popolazione mondiale è affetto da una o più allergie.
La sensazione è che anno per anno le stagioni considerate più a rischio (primavera e autunno, ma anche le altre), si “allunghino” e che le allergie diventino sempre più aggressive.
La situazione “ambientale” c’entra qualcosa?
Sì. L’inquinamento, il surriscaldamento del Pianeta, la concentrazione maggiore di anidride carbonica, sollecitano le piante a produrre più pollini e, quindi, più allergeni.
Le prospettive per il futuro non sono buone e una maggiore coscienza “ecologica” è necessaria da parte dell’Uomo.
Differenza tra un raffreddore ed un’allergia.
Anche se a volte i disturbi possono essere molto simili, ci sono alcune differenze abbastanza significative per poterli distinguere. In comune possono avere:
- Naso chiuso
- Naso che cola
- Occhi leggermente arrossati con lacrimazione
- Una certa spossatezza.
Nelle allergie (per esempio rinite di tipo allergico) riscontriamo:
- Si presentano stagionalmente
- Si protraggono per più di 10 giorni e anche oltre fino a qualche mese
- Secrezione nasale liquida e piuttosto trasparente
- Occhi e naso che prudono
- Attacchi di starnuti.
Nel raffreddore:
- Secrezione nasale giallastra e “appiccicosa”
- Mal di gola
- Tosse (produttiva o irritativa)
- Mal di testa
- Dolori articolari come nell’influenza
- A volte aumento della temperatura corporea con febbre.
In Primavera cosa succede?
La stagione primaverile, così importante e “gioiosa” per il risveglio della Natura, per alcuni soggetti che soffrono di manifestazioni allergiche, non è salutata con molto entusiasmo. La primavera è il periodo di massima concentrazione aerea di pollini. Per coloro che sono particolarmente sensibili agli allergeni di questo tipo, come sono i pollini, di certo non è una stagione a cui dare il benvenuto.
Negli ultimi anni, fra l’altro, come già accennato, si è riscontrato un certo aumento di casi di allergie da pollini visto che questi sono aumentati sia nella concentrazione, sia nella diversità tipologica. La manifestazione più frequente e sintomatica è la “rinite allergica” della quale abbiamo accennato prima i sintomi.
Quali piante producono più pollini allergenici in primavera?
Molte sono le piante allergeniche che producono polline in primavera per la loro riproduzione.
Ecco un breve elenco di famiglie a cui appartengono:
- Betulacee: Betulla, Ontano, Nocciolo
- Graminacee: Famiglia numerosissima a cui appartengono molte piante tipo Frumento, l’Orzo, l’Avena, la Segale, la Gramigna
- Cupressacee: Cipresso
- Urticacee: la pianta allergenica è soprattutto la Parietaria
- Oleacee: Olivo, Frassino
5 cose che sembrano vere e non lo sono
- Al mare non ci sono pollini. Non è detto. È sicuramente salutare allontanarsi dalle zone inquinate delle città, tuttavia molte spiagge confinano con “zone verdi” in cui si possono trovare piante dalle caratteristiche allergeniche responsabili di riniti allergiche estive.
- Meglio stare lontani dai fiori se si soffre di allergie. In realtà sono davvero poche le persone che hanno reazioni allergiche causate da fiori. Come già visto, i veri responsabili delle manifestazioni allergiche sono i pollini rilasciate da alberi o piante erbacee.
- La cosiddetta “febbre da fieno” è causata dal fieno. In realtà, nonostante il fieno possa contenere tracce di graminacee, non è responsabile delle riniti allergiche (chiamate anche col nome di “raffreddore da fieno”) e peraltro raramente sono accompagnate dalla febbre.
- Chiudersi in casa evita il contatto con gli allergeni. I pollini sono presenti nell’aria, quindi possono entrare tranquillamente in casa.
- Le allergie sono ereditarie. Non vi sono conferme, anche se una certa predisposizione allergica si può riscontrare in alcuni componenti della stessa famiglia.
Che comportamenti tenere per ridurre i sintomi?
La riduzione, per quanto possibile, del contatto con gli allergeni è fondamentale per la prevenzione dei sintomi di allergia ai pollini. È consigliabile ridurre, o evitare, gite in campagna e adottare tutte quelle accortezze per essere esposti il meno possibile alle “minacce”. Meglio arieggiare la casa di notte quando la concentrazione dei pollini è più bassa e tenere finestre chiuse di giorno quando questa è più alta.
Tramite lavaggi nasali è bene tenere il più possibile pulita la mucosa nasale in modo da ridurre al minimo il contatto dei pollini con la mucosa stessa.
Rimedi naturali
Secondo l’Antica Medicina Cinese, in primavera si risveglia l’Energia legata al Fegato. È consigliabile quindi rafforzare tale energia non “affaticando” tale importantissimo organo, ma adottando regole igieniche consone come ad esempio un’alimentazione più sana e un maggiore esercizio fisico specie al mattino.
Alcune piante possono venirci in aiuto per “proteggere e sostenere” la depurazione del Fegato in questa stagione: il Tarassaco, il Carciofo, la Fumaria, il Cardo mariano, da sole o anche in miscela fra loro in infuso o leggero decotto, da assumere al mattino e dopo pranzo.
E quando si viene a contatto con i pollini allergeni?
Quando questo succede il nostro corpo rilascia una proteina che si chiama istamina in grado di scatenare l’infiammazione delle mucose scatenando i fastidiosi sintomi come sopra descritti.
Premesso che è sempre bene consultare il proprio medico per i consigli e le cure più adeguate, la Natura può venirci in aiuto con alcune piante che contrastano o comunque aiutano a contenere il rilascio dell’istamina.
Vediamone alcune:
- Le spezie e le erbe aromatiche. Curcuma, Zenzero, Aglio, Finocchio, sono solo alcune di queste che possono ridurre il rilascio dell’istamina.
- L’Ortica. Assunta come leggero decotto o in capsule, con il suo contenuto in quercetina è in grado di agire anche in modo rapido.
- Il Té verde. Anch’esso ricco in quercetina.
- Il Basilico. Da aggiungere al cibo o assumerlo in infusione dopo mangiato. Facendone un decotto con foglie essiccate è utile come antistaminico nelle pelli arrossate dovute alle allergie.
- Il Reishi (o Ganoderma lucidum). È un fungo utilizzato da millenni in Cina e in Giappone. A centro di molti studi da alcuni anni anche qui in Occidente, si è rivelato in grado di competere anche con farmaci importanti nel contrastare il rilascio istaminico nell’organismo.
La mia personale esperienza mi ha dato buoni risultati facendo assumere un rimedio che è un gemmoderivato (si chiamano così quelli ottenuti dall’estrazione di gemme in alcool e glicerina) che è il Ribes Nigrum MG (macerato glicerinato) per 2-3 volte al giorno (60-70 gocce diluite in poca acqua). I risultati migliori si ottengono quando si assume prima della comparsa dei sintomi allergici (quindi già a cominciare dal mese di novembre).
Se le allergie sono ricorrenti associare un altro rimedio che è Rosa Canina MG.
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Ottimo articolo, grazie.
Proverò sicuramente il Ribes Nigrum MG (ormai per la prossima primavera, questa spero stia per finire… 🙂 ).