Quando parlo di allenamento alla famiglia felice, non faccio riferimento ad una famiglia in cui va tutto sempre alla perfezione.
È un metodo che mira a tradurre le più importanti e attuali teorie psicologiche e pedagogiche in ottime abitudini da applicare ogni giorno in ambito familiare. In questo modo i figli crescono sereni e felici, ma anche sviluppando una notevole autostima per realizzare il proprio progetto di vita.
L’importanza del gioco genitori – figli
Il gioco è uno degli strumenti principali che lega genitori e figli dai primi messi di vita. Dare attenzione al gioco non significa limitarsi a prendere il gioco in scatola e consegnarlo ai figli. Vuol dire, soprattutto, usare la fantasia e l’immaginazione per creare delle situazioni divertenti che possano rendere felici tutta la famiglia.
L’importanza del ridere in famiglia
In famiglia ridete a sufficienza?
È una domanda che quasi nessuno si pone, ma è molto più importante di quello che potremmo mai pensare. Troppo spesso ”si lasciano“ alla famiglia i momenti di maggior stanchezza e stress, dove le difficoltà della giornata lavorativa hanno la priorità sul resto. Tante volte saper ridere, creare un clima di allegria coinvolgente può essere un momento aggregante, distensivo e perché no…salutare.
Il tempo: quantità o qualità
Il metodo famiglia felice si basa sulla consapevolezza che il bene più importante di ciascuna famiglia è la qualità del tempo che si passa insieme. D’altra parte, la felicità non significa che i problemi siano completamente assenti dalla vita di tutti i giorni. In realtà, vuol dire avere una stabile capacità di affrontarli insieme, come una vera famiglia.
La felicità non è uno “stato” ma una scelta, uno stile di vita. Ecco come adottarlo, da soli o in famiglia.
“Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno”, scriveva il poeta libanese Khalil Gibran.
Essere felici, di fatto, è una scelta, uno stile di vita.
Ma cosa significa essere felici?
Non per tutti questo concetto corrisponde a uno stesso significato. Non esiste una ricetta uguale per tutti, ma sicuramente esistono spunti da cui partire per iniziare a sentirsi meglio con se stessi e con gli altri. Ci si può allenare alla felicità. Ogni giorno dovremmo allenarci.
10 suggerimenti per diventare famiglie più felici
- Gioire per le piccole cose. Significa imparare a meravigliarsi, di tutto ciò che abbiamo, che ci circonda. Spesso diamo per scontate alcune cose, non permettendoci di gioirne e di gratificarci per quello che abbiamo: la salute, le amicizie, il lavoro, la casa e molto altro. Ecco l’importanza della gratificazione, strettamente legata alla felicità, ci riporta all’essenziale. Ci fa meravigliare anche dei piccoli gesti della grande bellezza che ci circonda nel quotidiano.
- Nutrirsi di abbracci e contatti positivi. Le persone che ci vogliono bene sono fondamentali nella nostra vita. Avere una famiglia unita non solo per il legame di sangue, ma anche nel quotidiano, nei momenti più difficili e tristi è un grande punto di forza. Il calore della voce e di un abbraccio è importantissimo per aiutarci e supportarci per superare il momento difficile. La famiglia deve poter generare legami positivi di supporto per formare ed aiutare i componenti a sviluppare le capacità ed il carattere necessario al superamento di quei momenti. La famiglia non si sostituisce. La famiglia ti supporta e ti è vicino. Imparare a chiedere aiuto e ad aprirsi sono abitudini da coltivare.
- Ascoltare il proprio “bambino interiore”. “Nel profondo di ciascuno di noi c’è un bambino che era innocente e libero e sapeva che il dono della vita era il dono della felicità” (Alexander Lowen, padre dell’Analisi Bioenergetica, psicoterapia e meditazione corporea). Diventati adulti consoliamo e curiamo questo bambino che porta con sé ferite e sensi di colpa irrazionali per coltivare il nostro amor proprio. Il bambino interiore è la nostra forza vitale. Una volta cresciuti, abbiamo la possibilità di diventare i ‘nuovi genitori’ di noi stessi,di essere meno rigidi e più accoglienti verso le richieste che arrivano da dentro e che spesso tendiamo a non assecondare. Sono richieste che rappresentano la parte più autentica di noi. Bisogna imparare ad ascoltarsi per poter concedere al proprio bambino interiore di giocare, è necessario tranquillizzarlo e rassicurarlo nel caso riaffiorassero vecchie ferite antiche.
- Stare più tempo disconnessi. La tecnologia, il progresso hanno sicuramente i loro aspetti positivi, però per essere felici è importante non abusarne. Saper usare internet in tempi e modi prestabiliti senza levare lo spazio al gioco in famiglia, alle attività concrete, dove il rapporto diretto con le persone è il protagonista.
- Praticare la gentilezza. La gentilezza sia verso se stessi sia gli altri non è mai banale. In famiglia diventa motivo di alleggerimento di tanti contrasti che inevitabilmente si vengono a creare. La gentilezza è il primo passo per l’empatia che ci permette di essere compassionevoli portandoci verso il perdono di noi stessi e degli altri. Scriversi una lettera d’amore può aiutare a mettere in risalto i nostri gesti cortesi ed anche le nostre mancanze e porvi rimedio.
- Trovare spazi e tempi per muoversi. È importante dedicare spazio e tempo all’attività fisica di famiglia. Fare movimento oltre ad essere una valvola di sfogo per lo stress accumulato, riattiva quelle endorfine indispensabili per farci sentire più felici. Queste attività fatte in gruppo (famiglia, amici, colleghi di lavoro) aiutano a fare squadra e a sentirsi bene insieme. Basta veramente poco: una passeggiata in un parco, una girata in bici, degli esercizi di yoga in un bel posto. Non è importante cosa, ma farlo tutti insieme.
- L’importanza della comunicazione. Mai, come all’interno della famiglia, è importante parlare. La casa è l’ambiente dove s’impara a tirar fuori quello che pensiamo, quello che proviamo. Per un motivo o per un altro, non è scontato né per i genitori né per i figli avere la stessa libertà di esprimersi. Parlare significa sentirsi liberi di manifestare il nostro pensiero, i nostri sentimenti, le nostre emozioni sia positive sia negative. Quello che tratteniamo si manifesta attraverso altre vie, che ci fanno stare male a livello psicologico e fisico.
- Scrivere e focalizzare i propri desideri. Ritagliarsi uno spazio per scrivere cosa si desidera fare, dove si vuole andare, è molto importante. Scrivere a che punto ci troviamo ci aiuta a capire se stiamo percorrendo la strada giusta per raggiungere i nostro obiettivi e quale parte di noi cambiare, abbandonare, perché non più funzionale al nostro scopo. Bastano una penna, un quaderno e dieci minuti al giorno. Riportare quello che vorremo fare e le cose da eliminare permette di concentrarsi solo su ciò che vogliamo veramente ottenere e/o eliminare.
- Fare qualcosa di nuovo e diverso. Mettersi in gioco. Provare qualcosa di nuovo. Osare per conoscere. Scoprire qualcosa di nuovo. Tutto questo aumenta la fiducia in noi stessi ed amplia i nostri orizzonti. Suggerisco di fare come la protagonista di “Per dieci minuti”, libro di Chiara Gamberale: in un momento particolare della sua vita incontra una psicoterapeuta che le propone di dedicare per un mese dieci minuti al giorno a se stessa per fare qualcosa che non aveva mai fatto. E dai qui ricomincia a vivere mettendo in moto energie nuove.
- Vivere nel qui e ora. Semplicemente vivere il presente con tutto quello che ha da offrirci. Troppe volte siamo condizionati dalle nostre proiezioni sul futuro perdendo di vista quello che ci succede nel presente. Questo ci capita sia su noi stessi sia sui nostri figli, pensando quale futuro nefasto e tragico possa capitargli se prende questa strada invece che quella. Siamo noi gli artefici del nostro futuro. Questo vale anche per i nostri cari.
In conclusione il bene più importante per una famiglia è il tempo di qualità vissuto insieme. Essere felici non vuol dire non aver problemi ma sentirsi stabilmente capaci di affrontarli insieme. Ecco perché l’allenamento alla famiglia felice per i genitori è necessario nella costruzione di un buon clima domestico e per i figli nel sentirsi parte di un progetto condiviso di famiglia.
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