Ogni atleta che si rispetti, professionista e non, sa che per poter raggiungere un determinato obbiettivo legato all’attività sportiva che pratica non deve disporre solamente di talento.
Sa che per ottenere degli ottimi risultati deve necessariamente strutturare un piano d’azione efficace, dove tutto è pianificato nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso. A volte la motivazione da sola non è sufficiente.
Allo stesso tempo non tutti gli sportivi avvertono la necessità di riuscire a correre una maratona entro le 3 ore o provare a battere il record mondiale di Federica Pellegrini, alcuni desiderano soltanto riuscire ad essere costanti nella pratica della propria attività fisica preferita.
A volte però può anche accadere che in certe giornate, nelle quali magari qualcosa a casa o a lavoro è andato storto, venga a mancare proprio la voglia di andare ad allenarsi.
Ed è proprio a questo punto che la mente inizia ad auto-sabotarsi e a mostrare tutti gli inconvenienti che potrebbero accadere. Questo è il momento nel quale le più classiche delle scuse iniziano a venir fuori e a riempirci la testa, del tipo “chi me lo fa fare”, andrò domani, “se per una volta non vado non fa nulla” ecc ecc…
Come reagire in questi casi? Semplice. Bisogna smettere di ascoltarsi, mettere a tacere il proprio dialogo interno, alzarsi dal divano e andare.
È vero, non sempre questa strategia ha effetto, così come è vero che se mai si iniziasse a metterla in pratica difficilmente porterà ad avere i risultati sperati.
Se ad esempio si vuole andare a correre, o in palestra, subito dopo il lavoro e appena varcata la soglia dell’ufficio si avverte subito la sensazione di stanchezza, sarà sicuramente più congeniale preparare la borsa prima di andare a lavoro e lasciarla in macchina. Questo per evitare di rientrare a casa, perché una volta varcata quella di soglia, nemmeno se dovesse accadere una catastrofe naturale si uscirà più da lì.
Un’altra strategia utile sarebbe quella di provare ad immaginare di rivivere quell’insieme di sensazioni di piacere che si provano subito dopo aver svolto un’attività fisica intensa.
Quelle sensazioni che procurano un forte senso di soddisfazione e di appagamento, in maniera tale da poter riaccendere la scintilla che permetterà di affrontare al meglio la nuova sessione di allenamento.
È necessario tenere sempre a mente il motivo per cui si è deciso di intraprendere il nuovo percorso, soprattutto nei momenti di poco entusiasmo, proprio perché è in queste occasioni che è possibile rendersi fortemente conto a quali riconoscimenti e a quali soddisfazioni si sta rinunciando.
Quale delle due vie si decide di percorrere?
Quella della rinuncia, la quale comporta passare il resto della vita a vivere di rammarichi e pentimenti o, quella della costanza? Nella quale il percorso risulta sicuramente si arduo ma, una volta arrivati in fondo, donerà le migliori sensazioni possibili?
Se si sceglie di percorre la seconda via si assisterà ad un piccolo miracolo.
Ovvero ogni volta che si decide di insistere, e quindi di continuare, è come se si stesse comunicando al cervello che tutte le volte nelle quali si ritroverà nella situazione di dovere scegliere tra l’arrendersi o l’andare avanti, quest’ultimo sarà pronto a donare tutte le risorse disponibili e a creare la giusta motivazione per superare i momenti critici.
Non mollare mai farà sì che questa condizione diventi inesorabilmente un’abitudine funzionale, andando a creare di fatto quell’automatismo il quale tenderà a indirizzare la propria attenzione verso le opportunità disponibili piuttosto che verso gli intoppi possibili.
Ricordate: Motiv-Azione per tutti.
Quando si ha un motivo importante, legato a qualcosa che conta e di altrettanto importante, i mezzi, siano essi economici, di tempo o di qualunque altro genere, sicuramente si avrà la forza e il modo di trovarli.
La motivazione, lo dice la parola stessa, è il motivo che spinge all’azione, ovvero a fare qualsiasi cosa.
Questo sta a significare che se davanti alle prime avvisaglie di difficoltà il primo pensiero sarà quello di desistere, vuol dire che il motivo che sta dietro all’obiettivo prefissato, quello che lo sostiene, non sarà poi così importante. E di conseguenza questo non rispecchierà un effettivo bisogno da soddisfare.
Delle volte anch’io non ho avuto la benché minima voglia di allenarmi, ma mettendo in pratica alcune delle strategie che vi ho presentato nell’articolo sono riuscito a rispettare l’impegno preso e a gioire veramente dei miei risultati.
C’è solo una cosa da fare. Iniziare.
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