Il bosco per ritrovare se stessi

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bosco

Un’esperienza incredibile, 6 giorni nel bosco per riscoprire sé stessi.

Questo è l’Emotional Survival Camp, vissuto dagli allievi Mastercap.

Lasciare tutto, senza tecnologia né contatti con l’esterno, per conoscere nuove parti di sé, scoprire che per vivere basta davvero l’essenziale.

 

L’Emotional Survival Camp, è un’esperienza difficilmente descrivibile a parole. L’uomo incontra il bosco nella sua espressione più pura.

Gli allievi Mastercap, durante la formazione per diventare Health Coach, vivono la magia del bosco per 6 giornate, durante le quali affrontano numerose esperienze legate agli stati emozionali e propedeutiche a un aumento della consapevolezza.

Mastercap, due anni di formazione e tras-formazione

Mastercap è il percorso ideato dal Dott. Antonio Pipio e la Dott.ssa Romina Corbara, co-fondatori della Health Coaching Academy, attraverso il quale diventare Health Coach certificati.

Il percorso formativo di due anni permette agli iscritti di acquisire competenze nel campo della Salute e del benessere, lavorando in primis su sé stessi e sul proprio stato psicofisico ed emozionale.

Il primo anno è incentrato quasi esclusivamente sul sé. Gli allievi compiono un percorso di consapevolezza attraverso tecniche di comunicazione efficace, capacità di riconoscere e accogliere i propri stati emozionali e di saper intercettare ed utilizzare al meglio le proprie risorse interiori.

Superare delle sfide è una delle caratteristiche del Master in Health Coaching.

Durante il primo anno per certificarsi Health Personal Coach, gli allievi affronteranno la mezza maratona, il superamento della prova peso forma, gli esami legati alla parte didattica e l’Emotional Survival Camp.

La Sfida non è fine a sé stessa, la sfida è  un mezzo per riconoscere e superare i propri limiti o quelli che noi percepiamo tali.

Nel primo anno gli allievi vivono l’esperienza indimenticabile dell’Emotional Survival Camp, durante la quale possono davvero mettere in campo tutte le strategie e le tecniche acquisite durante il primo anno di studi. Durante i 6 giorni nel bosco si creano alleanze ed importanti amicizie che rendono il viaggio ancora più unico.

Mastercap e bosco, un’esperienza indimenticabile

Vivere il bosco significa lasciare a casa la comodità, si parte con uno zaino che contiene l’essenziale, lasciando telefono e orologio. In gruppo si entra nel bosco, chiedendo permesso e accoglienza.

Il bosco, sotto diversi aspetti è un simbolo: si lascia ciò che ci dà sicurezza, un sentiero battuto per uno in salita e non sempre agevole. Durante il viaggio si attraversano tanti stati d’animo, dalla paura, alla gioia, dalla soddisfazione alla rabbia.

L’Emotional Camp risveglia le emozioni facendole emergere senza filtri. Cadono le maschere, rivelando il vero IO.

Il Bosco, culla di fiducia

Gli allievi sono guidati nel bosco da una guida esperta, Luca Lamperti, classe 1970, di Bergamo. Oggi è un istruttore di corsi di sopravvivenza con l’obiettivo di rendere le persone più consapevoli di se stesse con la complicità del bosco.

Da diversi anni accompagna i partecipanti dell’Emotional Survival Camp, lungo il viaggio che compiono sia fuori che dentro di sé.

I valori sono le fondamenta che permettono agli individui di vivere in allineamento tra mondo interno ed esterno. Luca parla di amore rispetto e coesione. Ogni Mastercap porta nel bosco i suoi valori.

Essere fedele ai miei valori mi ha permesso di avere maggiore consapevolezza di chi sono e di affrontare le sfide della vita con un atteggiamento positivo. So che le difficoltà che si presentano non sono così incolmabili. Tutto si supera.”

La vita e le sue sfide

La sua vita non è stata semplice, diverse le prove che ha dovuto superare. Tre le sfide più grandi: l’assenza della mamma, la guerra in Bosnia e il coraggio di chiedere aiuto. “È stata una delle più grandi difficoltà crescere in una famiglia di 3 fratelli con un padre che doveva lavorare e l’assenza, a causa di problemi di salute, di una madre. Una mancanza che ho superato con gli anni, tanti anni. Questa è stata la mia prima grande difficoltà. Poi vivere la guerra. Quando torni a casa pensi di esserti lasciato alle spalle il Paese e i suoi drammi. Invece ti rendi conto che quei drammi te li porti dietro per tutta la vita. Un’altra mia grande difficoltà è stata quella di dover chiedere aiuto”.

Luca Lamperti in montagna

Dalla Bosnia alla Legione straniera

Fin da piccolo aveva il desiderio di essere un soldato e dopo il servizio militare di leva ha scelto di seguire un amico in Bosnia. Un’esperienza che lo ha segnato profondamente. Al suo rientro, ritornare alla vita normale non era un’opzione valida. Si sentiva un disadattato, non era centrato.

Così a 24 anni scelse di entrare nella Legione straniera, l’unico Corpo militare che gli avrebbe permesso di andare oltre i suoi limiti e di sfidarsi.

Avevo bisogno di trovare qualcuno che mi trattasse male, mi facesse buttare nel fantomatico pozzo per vedere se poi riuscivo a risalire”.

E così è stato. Nel “pozzo” ci è finito e da lì è risalito perché chi si ferma è perduto. Emerge un Luca diverso, gli anni nella legione lo “aiutano” a liberare la personalità proprietaria del suo istinto, intuito, fiducia, umiltà, capacità di sopravvivenza, spirito di iniziativa e coesione.

Dopo 3 anni nella Legione straniera, rientra a casa per motivi familiari, ma il ritorno alla normalità è stato un lungo viaggio tra rifiuto del dolore e bisogno di aiuto. I fantasmi della guerra, le forti esperienze vissute erano i suoi compagni di viaggio, ma i sentimenti profondi vanno lasciati fluttuare per evitare di venirne risucchiati “Per tanti anni te la racconti, poi ti rendi conto che non riesci a gestirla. Fai fatica a padroneggiare questa cosa. Quindi sei obbligato ad affrontarla. Le soluzioni erano due: farla finita o riprendere in mano la vita. Ho scelto la seconda.”

Luca ha, infatti, avuto il coraggio di chiedere aiuto e oggi è un uomo più consapevole di chi è e di cosa vuole. “Sono una persona che ha fame di crescere, di capire. E poi sono veramente fermo sui miei valori: amore per me stesso in primis, poi essere umile, disponibile ed essere sincero. Sono valori importanti per me. Anche perché quando ti trovi a dover combattere tra la vita e la morte ti devi fidare e affidare a chi hai vicino e quando le persone muoiono per far sì che oggi tu sia qui a parlare capisci che la dedizione è altissima”.

Luca Lamperti nel bosco mentre si arrampica

Il bosco e l’Emotional Survival Camp

Organizzare campi di sopravvivenza, per lui, non è un lavoro, ma uno stile di vita. E tende a precisare che: “preferirei chiamarlo corso esperienziale perché sono le persone che quando sono al campo danno loro stesse la risposta alla parola sopravvivenza. Si rispondono in ogni momento perché capiscono che se vogliono vivere, quindi non solo sopravvivere, devono dare il giusto valore a tutto ciò che fanno nella quotidianità.”

I campi con gli adulti sono stati una conseguenza perché Luca ha iniziato a lavorare con i bambini. “Lavorare coi bambini vuol dire lavorare veramente. L’adulto si è già formato negli anni, quindi ha degli scudi, sa come nascondere ed evitare le paure. Quindi va un po’ smascherato per lavorarci sopra. Il bambino, al contrario è una spugna meravigliosa. Non ha pregiudizi. A 3 anni non ha paure. Queste vengono imposta dai genitori. Lavorare con loro significa alimentare una spugna asciutta con delle gocce che possono essere semplice acqua o di aromi. Imparano il rispetto per la natura, per se stessi e per gli altri. I bambini sono meravigliosi, con loro non puoi giocare ad essere falso devi essere puro.”

Il bosco, uno stile di vita

La vita nei boschi è incredibile perché quello che serve è lì intorno a te. Non hai bisogno di nulla. Se accetti la Natura, non la combatti il bosco ti aiuta, ma non devi mai abbassare la guardia. Bisogna saper guardare, conoscere e soprattutto lasciarsi alle spalle paure, fobie, inibizioni, ruoli e condizionamenti. Saper stare a contatto con la Natura permette di trovare il proprio l’equilibrio e di chiamare il bosco “casa”.

Luca Lampert mentre accende il fuoco nel bosco
Il bosco è molto più di una casa. È la proiezione di se stesso:” Osservando il bosco è come se osservassi me stesso. Quando mi muovo nella Natura è come se stessi guardando dentro di me. È come se amplificassi i miei ricordi. Poi mi viene naturale muovermi nel bosco. Osservo tantissimo ogni parte. Guardare oltre l’apparenza, controllare lo stato dei rami sono cose che ho fatto e ho imparato. Le porto avanti con una serenità e questo mi fa star bene”.

Nel bosco è completamente a suo agio tanto che ne ha fatto il suo stile di vita: “Sento il bisogno di entrare nel bosco per toccare gli alberi, toccare il legno, la terra, di sporcarmi e bere la sua acqua. Mi fa stare benissimo. Mi dà una grandissima energia e serenità. Sono in completa connessione”.

Gli altri, il bosco, l’insegnamento e il cambiamento

Da alcuni anni Luca accompagna gruppi eterogenei di persone in una avventura nei boschi per fargli riscoprire se stessi. Li aiuta a liberarsi dalle proprie paure, dagli schemi e dai condizionamenti sociali per acquisire quella consapevolezza che rende migliori. Lo fa insegnando a vivere il bosco in tutte le sue sfaccettature, a sentirlo, rispettarlo ed ascoltarlo.

Sono un semplice mezzo. Solitamente chi fa il grosso è la natura e, soprattutto, le persone. Non sono io. Dal loro arrivo a quando vanno via, in ogni persona, noto sempre il cambiamento. Lo noto dalla postura, dal modo di atteggiarsi, dal modo di essere e di parlare”.

Ogni campo è una crescita sia per le persone che lo vivono e sperimentano sia per lo stesso Luca: “Per me è una crescita continua perché mi dà l’opportunità di vedere la mia vita dal punto di vista di ognuno di loro. Ogni persona è un mondo e posso solo che imparare”.

Luca Lamperti durante il Survival Camp

Errori, amore, paura

Nel bosco non esistono errori, ma solo insegnamenti.

Tutti quelli che pensavo fossero errori il più delle volte sono stati risolutivi e sono stati una grande lezione. Non ho rammarichi. Tutte le scelte che mi hanno portato a scontrarmi con me stesso e con le persone che mi stavano vicino, in realtà mi hanno aiutato a capire tantissime cose per crescere”.

Cos’è l’amore?

“L’amore è una parola troppo piccola per descrivere quello che è il vero significato di amare per come lo intendo e per come lo vivo.

L’amore è tante cose. È saper dar valore alla propria vita, saper condividere i sentimenti, saper percepire e capire quando provi un’emozione forte”.

Cos’è la paura?

La paura è tutto. È una grandissima porta. Un grandissimo dono che le persone hanno per poter decidere, scegliere e, soprattutto, per incontrarsi e mettersi in gioco. La paura è meravigliosa”.

Luca Lamperti durante un'arrampicata durante un Survival Camp

Sogni e obiettivi

Il bosco è un trampolino per i sogni. Quando tocchi la tua essenza liberandoti del superfluo allora comprendi ciò che è veramente prezioso per te.

Chi conta nella tua vita, chi sei in profondità, quanto sei disposto a dare. Come vuoi vivere, cosa è indispensabile e cosa oramai non ti serve più.

Tu sapresti rispondere a queste domande?

Non puoi vivere una favola se ti manca il coraggio di entrare nel bosco.

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