Il sole è una grande fonte di energia ed ha molti benefici tra cui la produzione di Vitamina D per l’uomo.
Tuttavia come per tutti i processi biologici è necessario un equilibrio. L’esposizione al solo fa bene, ma c’è un limite.
Come abbiamo visto nell’articolo precedente le radiazioni che arrivano sulla Terra da parte del Sole sono di 3 tipi e quelli più dannosi vengono assorbiti e “neutralizzati” dall’atmosfera.
Come la pelle riceve i raggi solari
Una persona, o comunque un essere vivente, a seconda delle condizioni di esposizione riceve i raggi solari:
- direttamente dal sole;
- indirettamente dal cielo a causa della dispersione delle radiazioni dovute alle particelle presenti nell’atmosfera;
- indirettamente dal suolo, per riflesso.
La quantità di raggi indiretti sembra essere doppia rispetto a quella dei raggi diretti.
Il sole ha solo effetti benefici sulla pelle?
Non sempre. Il desiderio di “tintarella” può portare ad abitudini poco salutari, come per esempio non prendere le dovute precazioni, o un’esposizione troppo lunga. Il risultato? Un’ustione solare o eritema.
Cos’è un eritema?
L’eritema è un primo segno di danno cutaneo da sole. È una reazione della pelle alla prolungata esposizione ai raggi UV specie quelli di tipo B. È più frequente e visibile nelle persone con pelle chiara.
Compare dopo poche ore di esposizione al sole, ma in alcuni casi può manifestarsi anche dopo 30-40 minuti
Quali sono i sintomi?
I principali sintomi sono il prurito ed il dolore. Possono comparire edemi, bolle e vescicole. A volte può essere presente cefalea, brividi, febbre e spossatezza diffusa.
Quanto può durare?
In genere l’eritema e l’edema spariscono nel giro di 3-4 giorni e vengono sostituiti da desquamazione (comunemente chiamata “spellatura”). A qualcuno procura una sorta di divertimento togliersi pezzetti di spellatura.
Quali sono i fattori di rischio
Un rischio importante è rappresentato dal momento in cui ci si espone al sole. Il picco massimo di radiazioni è fra le 11 e le 15. È consigliabile, quindi, non esporsi al sole durante queste ore, o almeno non continuatamente, e senza le dovute precauzioni (creme protettive e idratazione). I bambini e le persone anziane hanno minori capacità di difese nei riguardi delle radiazioni solari quindi hanno bisogno di più protezione o meglio evitare l’esposizione in queste ore di maggior picco.
Altri rischi significativi sono legati alle esposizioni cumulative nel corso degli anni e al tipo di pelle. Alcuni ricercatori hanno evidenziato un rapporto molto stretto tra esposizione solare prolungata e insorgenza di tumori cutanei. Le categorie a rischio sono i marinai, i contadini, i muratori e le persone che trascorrono gran parte della giornata all’aperto.
Altri tipi di danni sono legati al fenomeno della fotosensibilizzazione. In questo caso responsabili sono i raggi UV di tipo A che penetrano negli strati più profondi della pelle.
La fotosensibilizzazione può essere “tossica” (fototossicità) quando si viene a contatto con alcuni tipi di farmaci, alcuni profumi o alcune sostanze naturali contenute in alcune piante: fico, ruta, limone, bergamotto.
Anche il cosiddetto “herpes solare” ne è una conseguenza, solo che in questo caso ne risente il sistema immunitario che “soccombe” rispetto ad un virus (l’herpes); i principali sintomi sono simili all’eritema solare preceduti da bruciore e prurito ai bordi delle labbra e del naso.
Come proteggersi
Le continue informazioni circa i pericoli e i rischi a cui si può andare incontro con l’esposizione al sole hanno stimolato la ricerca e lo sviluppo di “schermi solari” e altri tipi di agenti protettivi.
Oggi i prodotti in offerta sono davvero numerosi. Li possiamo trovare nelle farmacie, nelle parafarmacie, nelle profumerie, nelle erboristerie, fino alla vendita al dettaglio.
Un suggerimento davvero utile, forse provocatorio, è quello di non esporsi al sole. Questo varrebbe per le persone estremamente sensibili ai raggi UV anche se, come abbiamo accennato, il sole arriva sulla nostra pelle anche in maniera indiretta per le vie riflesse.
Coprirsi aiuta a proteggersi dal sole?
Dipende. Alcuni fattori possono essere determinanti come:
- intensità del sole
- durata dell’esposizione al sole
- tipo di abiti indossati (con abiti di cotone e colore scuro i raggi solari possono penetrare fino a raggiungere la pelle. Paradossalmente gli indumenti di lana e i colori chiari possono risultare più “freschi”).
Le moderne creme solari sono più idonee per la protezione. Queste contengono sostanze (chimiche o naturali) che riescono ad “assorbire” i raggi dannosi e permettono a quelli “abbronzanti” di raggiungere la pelle.
Si distinguono per il loro “fattore di protezione” che in genere è espresso con un numero (6-10-20-30-50-50+).
È intuitivo che le persone con pelle molto chiara e i bambini hanno bisogno di protezioni molto alte. Buona norma è usare speso le creme. Dopo l’esposizione è bene spalmarsi le creme “dopo sole” ad azione lenitica ed idratante. Il gel d’aloe potrebbe essere ideale.
E in gravidanza?
Le donne in gravidanze dovrebbero mantenere le proprie abitudini, anche per questioni psicologiche, salvo prescrizioni mediche. Il parere del medico, infatti, è sempre auspicabile.
Da far attenzione alla sudorazione che aumenta poiché la superficie corporea è più ampia. È utile, in questi casi, bere un quantitativo d’acqua superiore e ricorrere a qualche integratore salino-minerale.
Anche la pelle è più sensibile. Ci si può scottare più facilmente per cui è consigliabile usare creme a protezione molto alta evitando l’esposizione nelle ore critiche.
L’alimentazione aiuta a sopportare il caldo
Quando si affaccia la stagione estiva e specie se questa si presenta all’improvviso, il nostro organismo non è sufficientemente preparato a sopportare il cambio di clima e può reagire a questo “shock” con cali di pressione, stanchezza, squilibri salino-minerali (maggiore sudorazione e respirazione già accentuata).
Fanno più fatica ad adattarsi subendo maggiormente questo cambio di clima i bio-tipi appartenenti alla fascia dei “metabolizzatori lenti”. In questi soggetti l’attività surrenalica e tiroidea rallenta molto causando carenze di ferro, fosforo, magnesio, potassio, sodio e a molte vitamine (A, C, alcune del gruppo B).
Il corpo umano è come una macchina dove la tiroide rappresenta il motore e le ghiandole surrenali la benzina. Queste ultime producono ormoni grazie ai quali l’organismo è in grado di sopportare vari tipi di stress. Intervengono anche nel metabolismo dei carboidrati. Se funzionano male si può andare incontro a disturbi come: depressione, insonnia, vertigini, cefalee, ipertensione (a volte questi tipi di disturbi vengono etichettati come “psicosomatici”).
I cibi ricchi in vitamina C e zinco aiutano il lavoro delle ghiandole surrenali quindi bisogna preferire frutta e verdura di colore giallo. Mentre bere molti liquidi aiuta a reintegrare nell’organismo la perdita di sali minerali e vitamine dovuta all’abbondante sudorazione che aumenta in estate.
Ottimi i succhi di frutta o di verdura o di entrambi in combinazione, sostituiscono egregiamente le bibite gassate tanto di moda in questo periodo, ma privi di nutrienti biodisponibili e stracolmi di zuccheri poco salutari per la salute.
Bevanda rinfrescante (centrifugato o succo estratto)
- 1 arancia
- ½ limetta o ¼ di limone con buccia (meglio schiegliere in questi casi frutta biologica)
- 1 pesca ben matura
- 250 ml di acqua minerale non gassata (scegliere acque con residuo fisso basso; inferiore a 100).
Ricca in vitamina A, potassio, magnesio. Ottima anche per i bambini.
- Succo di anguria. Va centrifugata intera compresa la buccia e i semi.
Una goduria autentica.
- Succo di melone giallo. Apporto elevato di caroteni, indispensabili d’estate per rendere la pelle meglio predisposta all’esposizione solare. Eventualmente aggiungere anche una carota.
Fate il pieno di potassio per alleviare i crampi e per il tono muscolare
- 4 carote
- 2 asparagi
- 1gambo di sedano
Succo energetico
- 2-3 carote
- 1 ciuffo di prezzemolo
Estrarre il succo con estrattori possibilmente a bassi giri.
E poi, la fantasia farà il resto.
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