Il nostro viaggio tra le Professioni che all’interno della HCA hanno incontrato l’Health Coaching e la PNL prosegue.
Oggi facciamo tappa nell’area sanitaria delle riabilitazioni. Sono con noi due professioniste in fisioterapia e terapia occupazionale che da molti anni hanno scelto di integrare lavoro sul corpo con il lavoro di relazione e comunicazione con il paziente.
La Dott.ssa Meris Giacobbi e la Dott.ssa Stefania Rinaldini Savini e Coordinatrici di Fisioterapia della Unità Operativa di Riabilitazione Neuro-Ortopedica, Riabilitazione Ortopedica e del Servizio di Terapia Occupazionale di un Ospedale Privato Accreditato in provincia di Rimini.
Entrambe ci raccontano la loro professione osservata oggi dopo un percorso formativo in Health Coaching e PNL. Ci riportano come l’aumentata consapevolezza sul sé ha permesso loro di intervenire in maniera rinnovata nel loro ambiente lavorativo, sia con i pazienti che con i colleghi terapisti.
Luci ed ombre del vostro lavoro di terapisti, cosa amate e cosa mal tollerate?
Dott.ssa Rinaldini:” Quello che amo della mia professione è la possibilità di entrare in contatto con la parte più vulnerabile delle persone, là dove cadono le maschere del perbenismo. La grande sfida del recupero della salute, che spesso coincide con la scoperta di una forza interiore, ignota al paziente fino a quel momento.
Tollero con difficoltà il lamento senza l’azione. L’incapacità di alcuni individui di riconoscere il potere di modificare la realtà, attraverso il proprio comportamento. Non tollero più le persone che pretendono di ricevere risultati migliori aspettando che la realtà cambi, come per magia, non apportando il proprio contributo.
Poi comprendo, perché ciò accadeva anche a me, prima di essermi creata la grande opportunità di lavorare su me stessa.
Dott.ssa Giacobbi:” Della mia professione amo il contatto con le persone (sia terapisti che utenti/pazienti) e la possibilità che si crea di poter fare la differenza per la/nella loro vita. Questo in fisioterapia e terapia occupazionale avviene sia da un punto di vista di aiuto e guida nel recupero di funzioni, attività e partecipazione, sia da un punto di vista di relazione emozionale.
Dalla mia categoria, non tollero più il presentare criticità e avvenimenti solo come un ‘problema’ , e non come una opportunità per capire, apprendere, integrare e mettere a sistema ciò che, da tale criticità, è emerso.
Quali sono termini linguistici che utilizzano maggiormente i professionisti in fisioterapia e terapia occupazionale che esercitano con voi? Tali termini quali problematiche legate alla professione evidenziano?
Dott.ssa Giacobbi:”Le parole che sento di più: “c’è un problema”, “devi”, “devono fare di più”, “manca tempo”, “stanno poco tempo”, “non funziona”.
Nell’esercitare la professione, il tempo di trattamento e il tempo che passa è il principale problema dei terapisti. I pazienti vengono nella nostra U.O. per cambiare la loro condizione motoria, per recuperare autonomie e di conseguenza migliorare il loro stile di vita. Vorrebbero fare terapia per molte ore al giorno e per tutto il tempo che necessità. I terapisti si trovano così investiti di un ruolo di “salvatore”.
Il carico fisico del lavoro, spesso è minore del carico emotivo.
Questa situazione si amplifica nel lavoro con pazienti minorenni, accompagnati da un genitore che si assenta da casa (dove spesso lascia altri figli al coniuge o parenti) per un mese, per seguire intervento chirurgico e iter riabilitativo di un figlio che, fin da piccolo, necessita di cure e assistenza più o meno continua.
Il non poter cambiare la situazione e il mancato recupero da parte del paziente sono i principali timori dei fisioterapisti.
Tra le principali emozioni sentite sicuramente ci sono ansia da prestazione, paura di sbagliare e gioia.
Dott.ssa Rinaldini:” Oggi in ambito sanitario, non solo nell’ambito della fisioterapia, si vive un periodo di grande cambiamento e di crisi valoriale.
La Sanità ha subito una profonda trasformazione, che ha provocato nel processo di cura una forte regressione.
L’emozione che, a mio avviso, maggiormente si vive è la frustrazione, dovuta ad un mancato riconoscimento della professionalità. Frustrazione unità all’ansia per la qualità della prestazione e alla paura di querele e/o denunce spesso utilizzate come ricatto.
La paura condiziona inevitabilmente il risultato terapeutico. Andare oltre la paura, è il miglior modo per progredire.
Cosa è cambiato professionalmente integrando le tecniche di Health Coaching e di PNL alla fisioterapia e terapia occupazionale?
Dott.ssa Giacobbi:” Ho compreso che avevo un ascolto limitato, la mia attenzione era subito indirizzata al giustificare, a cosa dire e cosa fare. Facevo fatica a ‘sentire’ ciò che l’altro voleva comunicare.
Questo avveniva anche verso me stessa, non davo la giusta attenzione ed importanza alle mie percezioni e alle mie intuizioni.
L’integrazione e l’applicazione degli strumenti di PNL e il Coaching hanno ampliato la mia consapevolezza.
In ambito lavorativo ciò ha una influenza quotidiana e costante, sia in riferimento alla comunicazione-relazione con le persone con cui interagisco (operatori con cui collaboro, amministrativi, pazienti e i loro familiari) che alla gestione delle mie attività/compiti e degli imprevisti o interferenze che capitano.
Dott.ssa Rinaldini:” Grazie agli studi in Health Coaching e di PNL, e all’applicazione quotidiana degli strumenti acquisiti, ho maturato che è solo attingendo alle risorse interne che si possono modificare le situazioni.
Come interpretiamo gli avvenimenti e come decidiamo di agire, sono i punti cardine del benessere psicofisico ed emozionale.
Nei confronti delle persone a cui offro la mia professionalità, oggi ciò che fa la differenza è la mia capacità di entrare la relazione, comprendere ciò che la persona chiede ed uscire dagli schemi, personalizzando ogni intervento adattandolo alla persona. Esistono tanti metodi di cura in base alla persona con cui interagisco.
Come cambia l’approccio con il paziente e quali risultati si riescono ottenere?
Ora è come se avessi a disposizione una cassetta degli attrezzi che mi permette di decidere e scegliere quale strumento utilizzare, in quel momento, per entrare in relazione, per aprire nuove porte e vedere o mettere in luce-comprendere, per me e per loro, nuovi panorami. Questo genera e aumenta la loro fiducia e il loro affidarsi.
Dott.ssa Rinaldini:” La mia professione grazie a questo percorso si è modificata tanto, direi stravolta. Sono pronta a confrontarmi sempre con le altre persone, siano essi da curare, siano professionisti del team.
Ho cura e rispetto del mio sentire e delle mie opinioni, riesco ad esprimermi serenamente e sono disposta a trovare una mediazione senza sentirmi frustrata, come mi succedeva, ma con la consapevolezza che il risultato sarà migliore ed ottenuto in minor tempo.
L’aver conosciuto l’Health Coaching e la PNL ha apportato un miglioramento della mia qualità di vita non solo in quella lavorativa ma in tutte le relazioni umane, in primo luogo con me stessa, non smetto mai di farmi domande dandomi la possibilità di infinite nuove strade da percorrere.
Che terapisti in fisioterapia siete oggi?
Dott.ssa Giacobbi:” Ora, so come mi sento. So comprendere e recuperare il mio stato d’animo. Sono più consapevole delle mie risorse e, allo stesso tempo, so quando e come posso accedere a risorse per me importanti in un preciso momento. So a chi, eventualmente rivolgermi, per ricevere un aiuto di qualità e fare quel clic che mi serve.
Ora osservo, ascolto e sento gli altri con la ricchezza dei contenuti degli strumenti appresi.
Che cosa senti ora e che cosa vuoi?
Dott.ssa Giacobbi:” Sento presenza, connessione e voglio continuare ad evolvermi come persona.
Il mio perché come professionista è quello di “generare SALUTE”.
Dott.ssa Rinaldini:” Le difficoltà con le quali mi sono dovuta confrontare nel corso della mia vita lavorativa non sono modificate nel tempo, ma la differenza importante l’ha fatta la mia capacità, acquisita tramite lo studio e la messa in pratica degli strumenti di coaching e di PNL, che mi consentono di trovare soluzioni laddove prima vedevo solo ostacoli invalicabili.
Un percorso come il Master Universitario di I livello in Health Coaching e PNL non cambia la realtà che vivi ma ti permette di cambiare il modo di affrontarla!!
Ho scoperto che non esiste una sola chiave, ma ce ne sono tante sta a me sceglierle, insieme agli altri!
la soluzione in fisioterapia non è determinata solo dalle skill, ma soprattutto dalla relazione!
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