Flessibilità, innanzitutto, diamone una definizione: deriva dal latino flexibilitas, ovvero la proprietà o la caratteristica di essere flessibile; facilità a variare, a modificarsi, ad adattarsi a situazioni o condizioni diverse.
Si può, quindi, tranquillamente dire che la flessibilità è una risorsa, una capacità da esercitare per far sì che diventi una propria caratteristica distintiva. Essa ci consente di diventare abili nell’adattarsi a qualsiasi situazione si presenti. È una delle presupposizioni di base della PNL:
“Chi ha più flessibilità domina”.
Con chi “domina” non si intende di certo colui che può sovrastare e quindi sottomettere gli altri, ma come colui che riesce ad adattarsi e a “sopravvivere”. La flessibilità consente di variare le nostre abilità in merito agli eventi e, inoltre, ci fa percepire la realtà in modo diverso, aiutandoci a trovare soluzioni alternative. Questo ci porta alla legge della varietà indispensabile. Che cos’è?
Si tratta di una legge della cibernetica.
Questa afferma che in qualsiasi sistema (sia umano che costituito da macchine), quando tutti gli altri fattori sono uguali, sarà l’individuo con la gamma più ampia di reazioni a controllare il sistema. Tutto questo ci porta a pensare che se nel nostro comportamento siamo capaci di una maggiore varietà rispetto a una persona, allora siamo in grado di controllare le interazioni con essa.
Tanto più abbiamo la capacità di variare il nostro comportamento, tanto maggiore sarà la nostra capacità di controllare la situazione o portarla a nostro favore. Per ottenere la varietà indispensabile nel nostro comportamento servono due cose: consapevolezza e flessibilità.
È necessaria la consapevolezza per renderci conto se quello che stiamo comunicando sia accettato o no; e se non lo è, occorre essere flessibili per cambiare modalità e mettere in atto qualcos’altro: attingere ad altri schemi, fino a trovare quello che funzioni per il nostro scopo. La realtà, il modo come la percepiamo, non è altro che lo specchio di ciò che siamo. La percezione avviene attraverso i cinque sensi ed effettuando cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni, forma la nostra struttura profonda, i nostri valori, le nostre credenze, la nostra identità. Così si forma la nostra mappa della realtà.
Non dobbiamo dimenticare, pertanto, che ognuno ha la propria, che deriva dalle proprie esperienze, dal proprio modo di sentire, dallo stato d’animo del momento. Tutto ciò sta anche a significare che possiamo cambiare la percezione della realtà. Come dice Bandler, considerato uno dei fondatori della PNL, in una delle presupposizioni di base:
“Cambia la percezione della realtà” poiché se non puoi cambiare la realtà, puoi cambiare la percezione che hai di essa.
Come?
Poniti delle domande di qualità (che cosa ti ha spinto a fare determinate scelte? qual è il tuo vero scopo?) e applica la flessibilità. Questo farà sì che tutto sia più funzionale e ti faccia porre il focus su ciò che è necessario per raggiungere i tuoi obbiettivi. Pensa con consapevolezza ed esercita la flessibilità. Buon lavoro!
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