La Perfezione, e se fosse un inganno?
La ricerca continua de “la perfezione” in sé e negli altri crea convinzioni e aspettative diverse. Possiamo considerare la perfezione una condizione astratta che non fa parte di questa condizione terrena.
La perfezione è una utopia. Prova a immaginare anche solo per un momento cosa significa essere perfetti.: non commettere mai errori, essere sempre concentrati e presenti, dire sempre la parola giusta al momento giusto, piacere a tutti. E ancora: non sentirti mai a disagio, non aver nessun senso di inadeguatezze, frustrazione, o ansia.
Sarebbe fantastico! ma impossibile. Essere perfetti ci impedirebbe di migliorare come persone, come professionisti, come genitori, o come figli. Sarebbe come non vivere pienamente. La vita è tale proprio perché c’è sempre la possibilità di migliorare e di fare di meglio. La perfezione blocca ogni possibile miglioramento.
La vita ci permette di evolvere attraverso gli errori che commettiamo. Sbagliare è necessario per imparare e per crescere. Abbiamo, infatti, la possibilità di provare sentimenti ed emozioni non sempre positivi che ci rendono maggiormente consapevoli dandoci la motivazione ad agire per perseguire quello che vogliamo. nella perfezione tutto ciò non avviene.
Essere perfetti o imperfetti?
La perfezione è un inganno, è sterile, mentre l’imperfezione è più produttiva, più feconda. Saper accettare i propri limiti, amarsi per come si è significa voler bene al proprio destino. Chi crede di essere padrone della propria vita controllandone ogni istante si illude.
Molte persone trascorrono gran parte della loro vita a rincorrere una perfezione che non esiste. Lo fanno più che altro per il fascino inebriante dell’essere perfetti piuttosto che per la reale voglia di sentirsi perfetti.
Ti è mai capitato di pensare a un progetto o a un obiettivo, avendo l’idea che doveva essere perfetto?
A me è capitato spesso e, spesso, capita ancora. Quando pensiamo di voler fare qualcosa di perfetto, chiediamoci: perfetto per chi? Non esiste la perfezione.
La perfezione è strettamente soggettiva
Quello che è perfetto per noi può non esserlo per altri. E questo, in molti casi, genera sconforto e angoscia. È inutile stabilire obiettivi con la pretesa di essere perfetti. Sarebbe come gareggiare una gara sapendo già in partenza di perderla o che è già stata vinta da qualcun altro.
Significa che non dobbiamo porci standard di qualità e di soddisfazione?
Certo che no! Significa solo che dobbiamo impegnare le nostre energie verso una perfezione realistica ovvero porsi obiettivi concreti, fare del proprio meglio per raggiungerli e cercare nel tempo di migliorarsi. Questo è uno scopo sano e realistico che è possibile perseguire.
Porsi come obiettivo di raggiungere la perfezione e negare di aver commesso qualche errore, non è reale e tanto meno esente da problemi.
Pertanto il tuo obiettivo non è diventare perfetto, ma l’idea di avvicinarti sempre di più a quella visione di perfezione, proprio attraverso un miglioramento continuo. Sii consapevole di questo.
“Non arrenderti mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta” Paulo Coelho “
Nel nostro nuovo gruppo Facebook #ZEROSCUSE potrai trovare:
Scopri tutti i nostri percorsi online:
Per informazioni su MasterCap, 1° master in Health Coaching ad Alto Potenziale: https://hcmastercap.academy/