Ti sei mai sentito non abbastanza?
Il fatto di non riuscire a sentirsi abbastanza è una condizione che colpisce moltissime persone e le attanaglia per lungo tempo.
In passato, ha colpito anche me che sto scrivendo questo articolo, quindi non sei solo!
Nel momento in cui una persona si sente non abbastanza in un determinato contesto, ad esempio nel lavoro, c’è un forte rischio che questa condizione venga estesa anche ad altri ambiti o ruoli della propria vita.
I motivi principali per cui la sindrome del non abbastanza ci mette nelle condizioni di stare male e di sentirci frustrati, costantemente inadeguati e nel posto sbagliato, sono due.
Numero uno
La maggior parte delle volte le persone non si pongono degli standard e quindi, per supplire a questa mancanza, si misurano con gli standard degli altri.
Questo confronto è fuorviante, non solo perché la persona non definisce il proprio, ma perché non conosce, di preciso, neanche qual è lo standard degli altri.
Osservando solo i risultati che questi hanno ottenuto, senza considerare che cosa hanno fatto per ottenerli, non farà altro che aumentare la propria frustrazione.
Se non mi pongo uno standard farò fatica a misurare il mio valore e, di conseguenza, il valore degli altri sarà sempre potenzialmente più grande rispetto al mio.
Numero due
Il secondo motivo riguarda, al contrario, la situazione in cui mi pongo uno standard troppo elevato, talmente elevato da mandarmi in frustrazione!
Ma… elevato rispetto a cosa?
Elevato rispetto al tempo che mi sono dato per poter raggiungere quel determinato risultato, o rispetto al fatto che al momento non ho la possibilità o le risorse per poter raggiungere qualcosa che altri hanno già raggiunto.
Oppure molto semplicemente non è il momento adatto a me.
Attenzione! Gli standard alti sono importanti, perché noi tutti abbiamo bisogno di sfidarci oltre a quello che abbiamo sempre fatto, proprio per avere l’opportunità di conoscere il nostro vero potenziale e tutte le nostre risorse nascoste.
Se mi pongo degli obiettivi troppo alti rispetto a quello che ho la possibilità di fare: come tempo, come energie, come risorse, come competenze vado a creare una condizione che mi farà sentire non abbastanza.
Devo nutrire le mie caratteristiche distintive, perché saranno loro che mi porteranno ad ottenere alti risultati, altrimenti rischio di andare semplicemente in frustrazione.
Ci sono anche persone che si sono poste obiettivi adatti a loro, non impossibili, ma hanno rischiato di bruciare le tappe, senza tenere in considerazione che ci vuole comunque tempo per poter compiere dei cambiamenti definitivi che possano aiutarci a fare cose che magari non abbiamo mai fatto prima.
Quindi queste due condizioni, da un lato la mancanza di uno standard personale, facendo riferimento a quello degli altri, e dall’altro il porsi standard troppo alti rispetto alle proprie risorse, sono due condizioni che possono generare la sindrome del non abbastanza.
È uno stato d’animo che, una volta sopraggiunto, allontana ancora le persona dalla condizione ottimale di poter realizzare quello che davvero desidera.
Rifletti su questa cosa: quali sono gli ambiti della tua vita in cui ti sei sentito maggiormente non abbastanza? Chiediti non abbastanza rispetto a cosa? E in riferimento agli standard: che cos’è successo?
Cerca di definire qual è il tuo – e solo tuo – standard, se non lo hai fatto finora.
Se, invece, hai definito uno standard, verifica che questo non sia troppo elevato per questioni di tempo, di energie o di competenze che, magari, nel frattempo hai bisogno di acquisire.
Continuare a sentirsi non abbastanza ti mette nelle condizioni di abbassare ancora di più la tua autostima.
Adesso che hai queste informazioni, sai che lo standard determina il grado della performance e il tuo essere, o meno, abbastanza, se decidi di non applicare un corretto standard, sappi che ti stai auto-sabotando.
Il fatto di non definire il tuo standard o definirlo troppo elevato è una delle prime forme di auto sabotaggio.
Decidere di non definire lo standard per guardare quello degli altri o fissarne uno talmente elevato da creare una profezia auto-avverante, in cui mi dirò: “vedi te l’avevo detto che non saresti riuscito!” è un meccanismo distorto compensatorio per proteggermi, che mi mette nelle condizioni di dire che quella cosa non è per me, ma sappiamo che così non è!
Alla luce di tutto ciò, ti invito a riflette sui tuoi standard e in che ambito della tua vita ti senti ancora non abbastanza!
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