Ti hanno chiamato al colloquio di lavoro. Lo superi, ti fanno la proposta economica e tu accetti. E ora? Inizia il periodo di prova, la fase più delicata durante la quale l’azienda ti sceglierà definitivamente.
Sei entrato in azienda ed ora ti ritrovi in un ambiente lavorativo con gente sconosciuta. Ti potresti sentire a disagio, o non sapere bene quale comportamento adottare e come comunicare, col rischio di sbagliare.
Allora, cosa fare?
Ecco alcune idee per gestire al meglio atteggiamento e comunicazione:
- Attenzione alle emozioni: queste sono il nostro campanello d’allarme, ci suggeriscono un modo logico, ragionevole e calmo di affrontare la nuova situazione.
- Evitare di agire d’impulso nella mansione affidata: respira, prenditi del tempo e valuta la situazione. Non è detto che si debba fare o dire qualcosa a tutti i costi.
- Dimenticare velocemente l’errore commesso nei nuovi compiti assegnati: evitare di rimuginare sul tuo stato d’animo è fondamentale perché passare continuamente gli errori in rassegna nella mente rischia di bloccarti nell’insicurezza.
- Prendere il controllo: evitare di entrare in competizione col nuovo collega ipercritico. Come? La soluzione è svincolarsi, rifiutandosi di competere.
- Stabilire i confini: decidi quali sono i comportamenti per te accettabili, ricordando che vanno inserite anche le emozioni di ritorno cioè come ti senti dopo che hai risposto ad una provocazione di un collega difficile.
- Restringere il campo: cerca di capire chi è il tuo migliore collega-alleato per metterti subito a tuo agio in questo primo periodo di prova. Scopri cosa vuole e non vuole. Chiedi esplicitamente il suo parere: “come vuoi che ci organizziamo?” o negoziare: “cosa ne pensi se”. Assicurati, poi, che le tue opinioni siano state comprese chiaramente.
- Dare l’esempio: adotta un atteggiamento positivo. Inizia tu per primo a mettere in pratica un comportamento proattivo che desideri vedere, ma che manca negli altri. Fai in modo che la tua professionalità, attraverso le tue azioni e atteggiamenti, sia d’esempio per i nuovi colleghi che ritieni difficili da gestire.
Periodo di prova: cos’è e come funziona
Sei stato appena assunto. Il tuo contratto è stato formalizzato. Ora inizia il periodo di prova: il momento in cui avviene la reale conoscenza tra l’azienda e la persona.
Si tratta di un periodo cuscinetto entro il quale il datore di lavoro ti osserva per capire se sei la persona giusta, o meno, per la mansione che andrai a svolgere. Inoltre valuterà se hai le qualifiche e conoscenze pratiche richieste in sede di colloquio.
Non ti spaventare! Questo periodo servirà anche a te per capire se il ruolo per cui ti sei proposto ti piace realmente. Possiamo dire che si tratta di un lasso di tempo di osservazione reciproca per capire se proseguire, o meno, col rapporto intrapreso.
Ma cosa succede se termina il periodo di prova e il datore di lavoro non ti dice nulla?
Niente paura! Dedicami qualche minuto del tuo tempo e sarò tutto più chiaro.
Che cos’è il periodo di prova?
Prima di tutto bisogna capire cos’è il periodo di prova e in che modo viene utilizzato. Giuridicamente si tratta di un periodo di tempo messo per iscritto sul contratto di lavoro all’atto dell’assunzione.
Non è obbligatorio. Il datore può decidere se avvalersene oppure no. Se dovesse decidere per il sì, nel momento in cui firmerai il contratto di lavoro troverai l’indicazione del periodo di prova. In accordo tra le parti si potrebbe anche ometterlo.
Lo scopo di questo lasso di tempo, come abbiamo già detto, serve a entrambi. Il datore di lavoro verifica se sei portato per il tipo di mansione per cui sei stato selezionato, mentre il dipendente verifica se ha fatto la scelta giusta.
In caso di esito positivo il rapporto di lavoro in corso prosegue tacitamente (perché già dettagliato nel contratto); in caso di esito negativo, invece, il datore di lavoro può decidere, senza problemi, di concludere in anticipo il rapporto di lavoro.
Quanto dura il periodo di prova?
Il periodo di prova non è fisso per tutti. Non esiste una legge che disciplina una durata univoca. Per stabilirlo ci si riferisce di solito ai CCNL (Contratti collettivi nazionali del lavoro) applicato al lavoratore per poi scendere nel dettaglio in base alla qualifica e mansione da ricoprire. Di conseguenza il periodo non potrà mai superare i limiti temporali stabiliti dai CCNL. Ma esiste un termine oltre il quale non si può andare: 6 mesi.
Come funziona il periodo di prova?
La prova non è obbligatoria. Il datore di lavoro, infatti, può anche decidere di non avvalersene procedendo direttamente con l’assunzione, la quale diventa subito operativa.
Se decide di avvalersene dev’essere obbligatoriamente specificato per iscritto nel contratto di lavoro. E per essere valido, all’interno dell’accordo individuale, deve essere scritta una clausula dove vengono specificate le mansioni e il ruolo che il lavoratore andrà a ricoprire durante tale periodo.
In base alla sua durata bisogna accertarsi che venga conteggiato tale periodo, mesi o giorni, e specificare se devono essere intesi come effettivamente lavorato o di calendario.
Quando il CCNL non specifica nulla in merito ci si riferisce ai giorni effettivamente lavorati. Tale periodo deve essere contestuale all’assunzione e ne diventa nullo il contrario.
Durante questo periodo cuscinetto lavorativo, il lavoratore matura tutti gli istituti contrattuali come le ferie, permessi, tredicesima e quota trattamento fine rapporto di lavoro (TFR).
Come fai a capire se hai superato la prova?
La risposta è molto semplice: controlla il tuo contratto firmato, lì dev’essere scritta la durata. Se non dovesse esserci scritto nulla, significa che l’azienda ha scelto di non avvalersene. Complimenti! Significa che sei stato assunto sulla fiducia.
In caso contrario, se fosse specificata la durata e ti rendi conto che ti manca ancora qualche giorno per completarne il periodo, dovrai gestire al meglio le tue emozioni d’attesa. Resta calmo e lucido. Indipendentemente da come andrà il periodo trascorso ti ha, comunque, dato una maggiore consapevolezza della nuova mansione. Trai da questa esperienza le lezioni imparate al fine di migliorarti.
Per quanto riguarda l’aspetto pratico:
- se il periodo finisce senza che ti venga ricordato o comunicato nulla vuol dire che l’hai e ti viene computato come anzianità di servizio;
- prima che il periodo termini, entrambe la parti possono recedere dal contratto in qualsiasi caso e per qualunque motivo senza darne preavviso.
Ti puoi dimettere nel periodo di prova o essere licenziato?
Sia il lavoratore che il datore di lavoro possono recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza dare alcuna motivazione. Non è necessario dare preavviso né in caso di dimissioni né in quello di licenziamento.
Nel caso di licenziamento, si parla di licenziamento ad nutum; in pratica il cessione del rapporto lavorativo viene dato a voce con un solo cenno (tradotto verbalmente). Per quanto riguarda le dimissioni non bisogna dare le dimissioni online su Cliclavoro, ma scrivere una lettera di dimissioni e consegnarla al datore di lavoro.
Diverso è il caso in cui si fissa una durata minima della prova. Se la data è stata stabilita bisognerà terminare il rapporto della prova; si parla quindi di licenziamento al termine della prova o dimissioni al termine della prova.
Conclusioni
Fai sempre attenzione a ciò che ti viene proposto prima di siglare un contratto di lavoro! Incuriosisciti sempre, poni domande anche se può sembrare noioso. Lì dove non ti senti sicuro di quello che sarà la tua nuova mansione professionale ricordati che in questo periodo di prova potrai decidere di dire: “Signori, grazie, ma mi merito di meglio o di qualcosa di diverso!” A te la scelta, sempre.
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