Sapevi che esistono cibi “intelligenti” capaci di effetti positivi sulla salute, e, potenzialmente, sulla durata della vita?
Alcune molecole che si trovano all’interno di alcuni cibi hanno la capacità di “parlare” al DNA, custodito nel nucleo delle nostre cellule, modificandone l’espressione.
La Nutrigenomica è un nuovo settore della ricerca medica, in grande evoluzione, che insegna a ciascuno di noi a conoscere il cibo e scegliere cosa mangiare. Essa è la cultura dell’alimentazione di cui abbiamo bisogno. Una cultura alimentare ispirata ai risultati della ricerca scientifica e aperta al contributo di tutte le culture.
La cultura smart si pone una domanda: “un determinato cibo ha effetti neutri, negativi o positivi sulla salute umana?”
È una domanda cruciale perché il cibo può influenzare notevolmente il nostro stato di salute. Mangiare è un atto quotidiano, attraverso il quale possiamo fare molto per la nostra salute.
È importante che ciascuno di noi possieda gli strumenti per scegliere cosa mangiare per star bene, anche assecondando le proprie convinzioni e teologie. Qualsiasi esse siano.
Si è scoperto che nel DNA abbiamo geni dell’invecchiamento e geni della longevità: tutti lavorano sul metabolismo.
I geni della longevità si attivano quando c’è poco cibo: rallentano la produzione di energia e si preoccupano di riparare i tessuti dell’organismo.
È come se la natura avesse fornito agli animali un dispositivo per allungare la vita quando c’è poco cibo in attesa di tempi migliori. Questa funzione dei geni della longevità ha un riscontro sperimentale straordinario.
Se un animale, mammiferi inclusi, viene nutrito con una quantità di calorie del 30 % in meno, la vita si allunga, in alcune specie si triplica.
Succede perché la restrizione calorica attiva i geni della longevità e mette a tacere i geni dell’invecchiamento.
Non solo. Si allunga la vita, ma diminuisce anche l’incidenza e la gravità di malattie tipiche della terza età come i tumori, le patologie cardiovascolari e neurodegenerative.
Per l’uomo la restrizione calorica è, probabilmente, improponibile. È drastica e priverebbe di un aspetto importante della nostra socialità: la condivisione del cibo.
Molti ricercatori stanno studiando gli effetti del semi digiuno, o del digiuno alternato, utilizzando pasti a basso contenuto calorico (pasti che mimano il digiuno)
I primi risultati di queste ricerche sono molto positive.
Quando si affrontano temi di nutrigenomica, come nel caso della dieta smart food è un dovere parlare anche di digiuno e di restrizione calorica perché sono modificazioni della dieta che hanno un grande impatto sulla salute e sulla longevità.
Allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) il Team smartfood ha elaborato un protocollo per pasti mima- digiuno, utilizzando la Longevity smart food, sfruttando il fatto che quei cibi contengono alcune molecole con la potenzialità di mimare gli effetti benefici del digiuno. In questo caso le ricette smart food sono pietanze vegetali e ipocaloriche, ma comunque gustose!
Sono ricette semplici, tutte facilmente praticabili preparandole con tecniche di cottura idonee che ne mantengono le proprietà ed i benefici. Ricette che vedremo nel prossimo post.
“Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”. Ippocrate
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